Quando mi chiedono “Cosa è la bellezza?” io rispondo: Firenze.
Firenze è un museo a cielo aperto. Perdersi tra i suoi vicoli, respirando il Rinascimento ad ogni angolo, ammirare i palazzi e gli scorci suggestivi: tutte esperienze uniche e appaganti per gli amanti dell’arte e della cultura italiana. Le meraviglie continuano anche all’interno dei palazzi storici, che rimandano allo splendore delle epoche passate, alcuni progettati dagli artisti più illustri di tutti i tempi.
Domenica 18 febbraio in occasione della della commemorazione annuale dell’ultima discendente di casa Medici, l’Elettrice Palatina, sono tornata a visitare le Capelle Medicee. Tra gli innumerevoli musei di Firenze questo è forse tra i meno conosciuti e più sottovalutati, eppure è dove si percepisce maggiormente il tocco del maestro Michelangelo. Sarà forse per il loro aspetto esterno semplice?
In questo complesso sono sepolti i Signori di Firenze. Strettamente legato alle vicende della casata dei Medici che fece di San Lorenzo la chiesa della famiglia, qui venivano celebrate le principali funzioni religiose durante gli oltre tre secoli della loro storia.
Io venni qui la prima volta in gita con la scuola media, e mi ricordo che rimasi totalmente affascinata e colpita da questo luogo. Mi ricordo che tornai a casa entusiasta, ne parlavo come “il luogo più bello dove sia mai entrata”.
Cappella dei Principi
Il luogo che lascia sicuramente senza fiato è la Cappella dei Principi, è sicuramente impossibile rimanere indifferenti a questo sfarzo. Il vostro occhio si perderà tra tutti i più fini e ricchi dettagli di questi marmi, così finemente intarsiati da sembrare quasi finti. Rimarrete incantati dalla precisione degli intarsi di pietre preziose come porfidi, graniti, lapislazzuli, corallo, madreperla che adornano le pareti con gli stemmi delle città toscane fedeli alla famiglia Medici. É curioso sapere che l’Opificio delle Pietre dure fu realizzato, per volontà di Ferdinando I nel 1588, con lo scopo di estrarre e lavorare tutte le pietre di questa cappella.
Ai lati della Cappella si aprono delle nicchie che secondo il progetto originale avrebbero dovuto ospitare le statue dei Granduchi. Furono però realizzate solo di quelle di Cosimo II e Ferdinando I ad opera di Pietro Tacca. Qui si trovano sepolti anche Cosimo I, Francesco I e Cosimo III. Ogni volta mi viene da pensare che nell’antichità non avessero molta fantasia con i nomi! Mi ricordo che durante la gita rimasi delusa nel sapere che i sarcofagi all’interno della cappella sono per la verità vuoti: le spoglie dei Granduchi sono custodite insieme a quelle dei loro familiar, in ambienti celati dietro la mura.
Sagrestia Nuova
Se da piccola la Cappella dei Principi esercitava su di me tutto il suo fascino, in quest’ultima visita la Sagrestia Nuova mi ha lasciata a bocca aperta. Michelangelo si ispirò al progetto della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi per realizzare questa architettura di archi trionfali che si sviluppano su delle absidi.
Sicuramente quello che colpisce di più sono gli imponenti sarcofagi e le figure seminude che vi sono sdraiate sopra, mentre nelle nicchie che sovrastano i sarcofagi sono inseriti i monumenti che rappresentano Giuliano Duca di Nemours e Lorenzo Duca d’Urbino.
Per i sepolcri Michelangelo realizzò delle “allegorie del tempo”: per il Duca di Nemours realizzò “il giorno e la notte”, mentre per il Duca di Urbino “il Crepuscolo e l’Aurora”. Queste opere vogliono simboleggiare la caducità della vita terrena ed il declino verso la morte. Soffermatevi ad osservare le espressioni dei volti, in particolare l’espressione dell’Aurora che con la bocca semichiusa e la fronte aggrottata sembra proprio che si stia destando lentamente.
Le sculture rappresentati i due duchi guardano verso il centro della sacrestia, dove è posta la “Madonna con Gesù in grembo”, realizzata sempre per mano di Michelangelo.
Forse il motivo per cui ho apprezzato di più questo luogo è proprio per la mia età, riuscendo a capire ed apprezzare le allegorie. Niente è casuale in questa Sagrestia. Il fatto stesso che le statue dei Duchi rivolgano il loro sguardo alla Madonna esprime la religiosità del loro autore, per il quale una volta svanita la gloria terrena, la religione è l’unica che può dare sollievo alle inquietudine umane.
Ma l’opera è rimasta incompleta. Michelangelo partì da Firenze e non realizzò i sepolcri conservati nella sagrestia sotto l’altare.
Ponendovi al centro della Sagrestia, vi sentirete un “attore” di questo complesso. Proprio al centro si pone il punto di vista dell’osservatore e vi sembrerà come se le statue si muovano verso di voi.
Le cappelle Medicee si trovano in Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6 e sono aperte solo la mattina.
Non vi è venuta voglia di tornare a Firenze?