Uno degli spettacoli della Polonia assolutamente da non perdere sono le miniere di sale di Wieliczka. Dall’esterno non si può minimamente immaginare ciò che ci aspetta all’interno: l’esperienza è davvero unica, difficile da trovarsi altrove, e quindi andando a visitare Cracovia non ci si può esimere dal recarcisi. È come vivere “Il viaggio al centro della terra” di Jules Verne.
Wieliczka- come si arriva in treno
È dal 1978 che le miniere di sale di Wieliczka sono patrimonio dell’Unesco. SI trovano a 13 km da Cracovia, ma si raggiungono molto facilmente con il treno. Si parte dalla stazione centrale di Cracovia (Dworzec Główny) e si scende alla stazione Wieliczka Rynek Kopalnia. ci vogliono circa 20 minuti per raggiungere la fermata.
Il percorso sotterraneo comincia con una discesa di 378 gradini nel pozzo Danilowicz, situato a 64 metri di profondità. Scendendo, se si guarda nella tromba delle scale, ci si rende conto di quanto si entra nelle viscere della terra. Fin da subito si viene inghiottiti in un mondo surreale, fatto di laghi sotterranei di acqua verde come smeraldo, stanze abbellite da bassorilievi, cappelle, altari, immagini, statue fatte di sale. Complessivamente la visita dura circa tre ore.
Wieliczka- dal periodo medievale ad oggi
Nel periodo medievale questo luogo si chiamava Magnum Sal (“Il Grande Sale”). Infatti, all’epoca il sale era nascosto nel sottosuolo ed aveva un valore inestimabile perché usato per conservare il cibo. Le miniere furono aperte nel tredicesimo secolo ed hanno avuto un ruolo fondamentale per l’economia del paese. Per centinaia di anni i minatori hanno trasformato i bui e angusti cunicoli in una vera opera d’arte. Ad oggi è una delle attrazioni turistiche più famose di tutta la Polonia.
L’acqua nella regione di Wieliczka è sempre stata salata. La storia e la geologia ci raccontano che 14 milioni di anni fa a Cracovia ci fosse il mare. Questa è una delle miniere più antiche al mondo e rimase in funzione per più di 700 anni. Pensate che fino al 2007 è stata una delle maggiori fonti di arricchimento del paese.
Wieliczka- la leggenda della principessa Kinga
In Polonia ci si imbatte in storie antiche, legate alla tradizione dei monarchi che fanno risaltare eventi magici di tempi lontani. E non poteva certo mancare una leggenda a narrare l’origine delle miniere di sale di Wieliczka.
Si narra che molto tempo fa la principessa Kinga, figlia di Bèla IV d’Ungheria, fu promessa in sposa a Boleslao V, futuro re di Polonia. La principessa chiese al padre di farle dono di una miniera di sale da portare in dote al marito e ai polacchi. Come abbiamo detto, il sale era prezioso e costituiva una fonte di impareggiabile ricchezza. Spesso era al centro di lotte violente per il monopolio del suo commercio. La principessa Kinga sapeva bene che il sale scarseggiava in Polonia. Re Bèla donò allora una miniera di sale in Ungheria. Kinga, seguendo un’ispirazione divina, gettò l’anello in di fidanzamento nel pozzo di questa miniera.
Con la corte al seguito, lasciò il padre e si diresse verso la Polonia. Quando il corteo sopraggiunse nei pressi di Cracovia, seguendo ancora un’intuizione divina, diede ordine di scavare un pozzo. La carovana si trovava proprio a Wieliczka. Gli scavi permisero di scoprire un enorme giacimento di salgemma. Si narra che nel primo blocco di sale portato in superficie fosse incastonato l’anello di fidanzamento di Kinga.
Da allora la principessa è patrona dei minatori e si guadagnò l’appellativo di “angelo dei minatori di Cracovia”. Un’installazione molto simpatica vi racconterà questa storia all’interno della grotta, con statue completamente fatte di sale.
Wieliczka – come sono fatte le miniere di sale
Le miniere sono distribuite su ben nove livelli e si raggiungono i 327 metri di profondità. Le gallerie e i cunicoli si estendono nel sottosuolo per 3,5 km, ma il percorso visitabile rappresenta meno dell’1% della lunghezza totale del percorso. Questo servirà per rendervi conto di quando sono grandi. Pensate che nelle miniere ci sono più di 2000 stanze. Sembra impossibile, vero?
La visita è facile, i percorsi facilmente percorribili, non ci sono tunnel stretti, anzi sono molto ampi: è una vera e propria città sottoterra.
Wieliczka – il lavoro nelle miniere
Camminando per questi tunnel non si può non pensare a quella che doveva essere la vita dei minatori. La miniera non era solo un luogo di lavoro, diventava una vera e propria seconda casa. I miniatori vi entravano la mattina e ne uscivano la sera. Qui trascorrevano la maggior parte della loro vita. Il lavoro era molto pericoloso e molto duro. Pensate che qui venivano calati anche i cavalli per aiutarli nel lavori più faticosi. Sfortunatamente si dice che i cavalli che entravano qui non sarebbero mai più usciti.
Chi entrava in miniera non aveva mai la certezza che ne sarebbe uscito. Era il motivo che li spingeva a rendere questi cunicoli il più umani possibile. Grandi blocchi di sale prendono la forma di statue e di altari, le stanze diventano cappelle in cui pregare e chiedere di essere guidati e protetti. È normale che con una vita del genere ci fosse il bisogno di spiritualità e di una linea diretta con Dio. Ma non erano solo religiosi, i minatori credevano anche negli gnomi.
Per rendere meglio l’idea di come doveva essere la vita ed il lavoro in questi cunicoli sono state allestite delle scenografie che ricreano gli ambienti lavorativi e gli attrezzi usati dai minatori. Ma non solo! Uno degli spettacoli più belli ed indimenticabili l’ho visto qui: uno spettacolo di luci accompagnato dalla musica di Chopin eseguito sulla sponda in un lago sotterraneo. Chopin, insieme a Copernico, è infatti uno dei più importanti personaggi della storia della Polonia.
Copernico fu uno dei primi visitatori della miniera nel lontano ‘400: a lui è dedicata una grotta.
Wieliczka – la capella di Santa Kinga
Ma sono tante le sale che vi faranno stare con il naso all’insù e a bocca aperta: la grotta di Janowice in stile barocco, la cappella di Sant’Antonio, e senza dubbio la Chapel Kinga. Una chiesa di 54 per 18 metri di lato e 12 metri di altezza. Qui ogni addobbo è stato ricavato da blocchi di sale, anche i cristalli dei lampadari, i bassorilievi alle pareti e l’altare. I minatori impiegarono ben 67 anni e vide necessaria la rimozione di 20 mila tonnellate di sale per scavare e decorare questa sala. Spiccano fra gli altri, il bassorilievo de “L’Ultima Cena” ispiratosi a quello di Leonardo da Vinci e la statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Il colore grigio conferisce all’ambiente un aspetto marmoreo, ma è tutto sale. Bisogna vederlo per comprenderne appieno la spettacolarità. Sappiate che in questa cappella ci si può anche sposare e in una grande camera tenere il ricevimento di nozze: personalmente ci farei un pensierino.
Wieliczka – oltre la leggenda
Come si dice, “in ogni leggenda c’è un fondo di verità”. La regina Kinga di Polonia è realmente esistita. Nacque nel 1224 e morì nel 1292. Fu beatificata nel 1690 e canonicata nel 1999. Andò in moglie a Boleslao V e divenne regina quando il marito salì al trono di Polonia. Nonostante il matrimonio fece voto di castità. Dedicò la sua vita a opere caritatevoli a favore dei popoli e dei lebbrosi. Quando il marito morì rinunciò al titolo di regina e si ritirò a vita priva nel monastero delle Clarisse di Sandeck dove dedicò il resto dei suoi giorni alla preghiera contemplativa.
Wieliczka – il lago di salato
Vale la pena recarsi presso il lago salato della Camera Erazm Baracz; le acque del lago contengono 320 grammi di sale per litro d’acqua. Camminando tra i cunicoli e tra queste sale vi sembrerà di essere parte del film “Il Signore degli Anelli”. Non c’è da stupirsi se crederete di essere a Moria.
L’unico punto non adatto a chi soffre di claustrofobia è l’ascensore, effettivamente molto angusto e stretto, ma in pochi secondi vi porterà a vedere la luce.
Ad oggi le miniere sono un luogo che richiama tantissimi turisti. Anche perché l’aria cura varie malattie respiratorie, tanto che è stato addirittura allestito un centro curativo a 135 metri dove si può pernottare. Non è così fredda come si può pensare: vi è una temperatura costante di 16° circa, mantenuta da climatizzatori per non far sciogliere il sale.
La miniera di Wieliczka sorprende, ispira e seduce: strano e misterioso mondo sotterraneo, dove tutto è stato scavato a mano nei blocchi di sale. Vederla una volta? Assolutamente! Una volta e poi un’altra ancora, perché la Miniera di Sale “Wieliczka” è un luogo nel quale vale la pena ritornare. Ah, e non dimenticate di comprare un sacchettino di sale della miniera, un simpatico ricordo da tenere in dispensa!
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In partnership con The Trip Magazine e Polonia Travel
Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7 II e obbiettivo Vario-Tessar® T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS