FUSHIMI INARI – LA MERAVIGLIA DEI TORII

Kyoto – le volpi del Fushimi Inari e i cervi di Nara

Nessun viaggio a Kyoto può definirsi tale senza la visita al Fushimi Inari Taisha. Lo si raggiunge tramite la stazione ferroviaria JR alla fermata Fushimi Inari, sulla linea per Nara. La stazione stessa è decorata a tema, con tante piccole volpi collocate qua e là e l’arancione acceso a richiamare il tempio.

indice:
la sua storia
CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI
LA PORTA DI ROMON
LA MERAVIGLIA DEI TORII
CAMMINARE TRA I TORII
DONARE UN TORII
TODAI-JI – IL TEMPIO
TODAI-JI – LA STORIA DEL TEMPIO
TODAI-JI – ALCUNE CURIOSITÀ
I CERVI DI NARA
Fushimi Inari – la sua storia

Nel VII secolo la famiglia Hata iniziò la costruzione del santuario di Fushimi Inari. Famoso per le sue migliaia di porte torii di colore vermiglio, il santuario di Fushimi Inari è dedicato a Inari, il Dio shinto del riso e del bene. Nel corso dei secoli, quando il Giappone si è lentamente trasformato da una nazione agricola a una industriale, il santuario è diventato simbolo di fortuna nel mondo degli affari. In Giappone sono circa 40mila i santuari shintoisti dedicati alla divinità Inari, ma sicuramente questo è il più importante di tutti.  La sua struttura è davvero particolare e suggestiva e lo rende uno dei luoghi di culto più belli al mondo.

FUSHIMI INARI – CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI FUSHIMI INARI – LA MERAVIGLIA DEI TORII

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Fushimi Inari – centinaia di statue di volpi

Lungo tutto il percorso troverete centinaia di statue di volpe di pietra, sparse in tutto il santuario. Le volpi (Kitsune), che si credono essere messaggere di Inari, sono tipicamente in coppia: un maschio e una femmina. Solitamente nella bocca reggono un oggetto simbolico: la chiave del granaio, un mazzo di riso, un rotolo di carta. La volpe in Giappone è una creatura sacra e misteriosa, capace di penetrare e di possedere gli esseri umani. Noterete inoltre che alcune volpi hanno più code: più code ha una volpe, più il saggio è potente. Le sciarpe rosse intorno ai colli delle volpi sono destinate ad espellere demoni e malattie. Indossando il rosso, è una chiara indicazione che questi kitsune sono i seguaci di Inari.

FUSHIMI INARI – CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI FUSHIMI INARI – CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI FUSHIMI INARI – CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI

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Fushimi Inari – la porta di Romon

All’ingresso si trova la porta a due piani di Romon, donata nel 1589 dal famoso leader Toyotomi Hideyoshi. Di tutte le porte di Romon che troverete nei santuari della città di Kyoto, questa è la più antica e grande. Passando per la porta vedrete il santuario principale. I locali visitano il Fushimi Inari Taisha per pregare per il successo e la prosperità nel mondo degli affari, soprattutto all’inizio del nuovo anno.

FUSHIMI INARI – LA PORTA DI ROMON

In un angolo si trova un piccolo tempio dove alle pareti ci sono centinaia, migliaia di origami a forma di gru. La mia guida disse che gli studenti, quando ci sono gli esami, vengono qui e appendono queste ghirlande coloratissime fatte di piccole gru come auspicio per il buon esito degli esami. Mi fece molto ridere il suo commento: “se si impegnassero negli studi come con gli origami e investissero quel tempo a studiare invece che a piegare la carta, non avrebbero certo bisogno di preghiere”. Insomma, tutto il mondo è paese.

FUSHIMI INARI gru di carta FUSHIMI INARI In un angolo si trova un piccolo tempio dove alle pareti ci sono centinaia, migliaia di origami a forma di gru. La mia guida disse che gli studenti, quando ci sono gli esami, vengono qui e appendono queste ghirlande coloratissime fatte di piccole gru come auspicio per il buon esito degli esami. Mi fece molto ridere il suo commento: “se si impegnassero negli studi come con gli origami e investissero quel tempo a studiare invece che a piegare la carta, non avrebbero certo bisogno di preghiere”. Insomma, tutto il mondo è paese.

 

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Fushimi Inari – la meraviglia dei Torii

Sul retro del cancello di Romon troverete due file parallele di porte Torii colorate di arancione. Chi di voi ha visto il film Memorie di una geisha, tratto dal romanzo di Arthur Golden, non può non ricordare la scena della bambina che corre attraverso il corridoio di torii arancioni.

Centinaia di Torii si snodano attraverso la foresta boscosa di 223 ettari del sacro monte Inari. Non è possibile stabilire un data di costruzione. Un tunnel, un lungo tunnel in legno, dei colori del rosso e del nero, dove ombre e luci si rincorrono al passaggio di quanti salgono al santuario. Un tunnel incandescente che si snoda sullo stretto percorso di montagna. A momenti sembra di essere stati catturati in una spirale, e più si avanza più sembra di essere sempre allo stesso punto. È una vista impressionante, queste lunghe file apparentemente infinite di porte arancioni. Il tunnel arancione di Torii è senza dubbio l’immagine più iconica di Kyoto. In alcuni luoghi le porte sono così vicine che anche la luce del sole ha difficoltà ad arrivare.

FUSHIMI INARI – LA MERAVIGLIA DEI TORII FUSHIMI INARI – LA MERAVIGLIA DEI TORII FUSHIMI INARI – CAMMINARE TRA I TORII

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Fushimi Inari – camminare tra i toriI

Iniziata la passeggiata attraverso il tunnel che conduce in salita, c’erano veramente troppe persone. Ammetto che ero delusa, non immaginavo così tante persone in questo luogo. Ma mentre percorrevo la salita la folla si esauriva, rendendo la passeggiata più gradevole e rilassante. La densità delle porte Torii diminuisce gradualmente via via che si sale, ma sarete in grado di trovare zone con meno turisti e quindi potrete avere l’occasione per delle belle foto. L’escursione verso la cima dura circa un paio di ore, e si potranno ammirare i cumuli per il culto privato, con piccole torii, statue di volpe, piccoli santuari e altari, alcuni con candele accese e incenso bruciato come offerte. Raggiungere la cima ricompenserà la fatica con una spettacolare vista sulla città di Kyoto.

FUSHIMI INARI – LA MERAVIGLIA DEI TORII laura masi ruberry

FUSHIMI INARI – CAMMINARE TRA I TORII FUSHIMI INARI – CENTINAIA DI STATUE DI VOLPI

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Fushimi Inari – donare un torii

Si dice che una porta di torii rappresenti la divisione tra il mondo fisico e quello spirituale, ed il loro colore allontana gli spiriti maligni. Ciascun percorso è riconoscibile grazie ai torii che lo identificano e portano il visitatore – ed il fedele – a stretto contatto con sé stesso, isolandolo completamente dal mondo esterno. Le persone che hanno avuto successo nel settore commerciale si dicono spesso donare le porte Torii a un Santuario Inari per esprimere la propria gratitudine alla divinità. L’iscrizione sul retro dei cancelli indica il nome del donatore, accanto al loro desiderio di salute, di ricchezza o di felicità, e la data della donazione. Se siete interessati a donare sappiate che un torii di piccole dimensioni costa circa 400.000 Yen, mentre un cancello di grandi dimensioni può costare più di un milione di Yen.

FUSHIMI INARI – CAMMINARE TRA I TORII FUSHIMI INARI – LA SUA STORIA

FUSHIMI INARI – LA SUA STORIA

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Todai-ji – il tempio

Insieme al Fushimi Inari, altra tappa imperdibile è il parco di Nara. Lì si trova il tempio buddista Todai-ji. In italiano si può tradurre come “il grande tempio d’Oriente” ed è il più grande monumento in legno del mondo. La sua imponenza è impressionante, ci si sente piccoli piccoli al suo cospetto. Il tempio ha una magnificenza unica e risulta umile allo stesso tempo. È grande oltre ogni dubbio.

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Todai-ji – la storia del tempio

Superfluo dire che è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Al suo interno è conservata la più grande statua di Buddha in Giappone: la statua è grande 15 metri e pesa 250 tonnellate, realizzata completamente in bronzo. Costruito nel 728 dall’imperatore Shomyo che volle fare di Nara il centro del buddismo del paese in modo da accrescere il suo potere. Ci vollero 24 anni per completare la realizzazione di questo tempio. Come tutti i templi che abbiamo visto sino ad ora fu più volte incendiato, distrutto e ricostruito nel corso dei secoli. Quello che vediamo adesso risale al 1708, e pensate che è un po’ più piccolo di come era in origine: in passato era alto 70 metri, adesso solo 47.

L’acceso al tempio avviene attraverso la maestosa porta Sud, Nandaimon. All’ingresso troverete le statue dei guardiani Noi incaricati di proteggere Buddha e di scacciare gli spiriti maligni. La sala principale di Daibutsuden si trova alla fine del percorso ed è identificabile dalla coppia di corna d’oro sul tetto. Non so perché sono lì, forse per il cervo che a Nara è molto popolare? Al suo interno si trova la statua di Kokuzo, uno degli otto bodhisattva del buddhismo tantrico, insieme all’imponente statua in metallo del Buddha alta 18 m. Ancora oggi questo tempio è un importante luogo di culto e la comunità dei monaci pratica riti spirituali e cerimonie tutto l’anno.

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Todai-ji – alcune curiosità

Mi aveva molto incuriosito la postura di Buddha, o meglio come sono poste le mani: la mano alzata ci libera dalle paure, mentre la mano stesa, con il palmo rivolto verso l’alto, riceve le nostre preghiere.

C’è un posto nell’angolo sinistro del tempio con un foro nella parte inferiore del pilastro. Il foro ha le dimensioni di una narice del Grande Budda. Si dice che se si riesce a scivolarci dentro e in questo modo ad arrampicarsi fino alla mente del Buddha, non c’è bisogno di meditazione e l’illuminazione arriverà spontaneamente come uno starnuto. È abbastanza piccola, ideale per i bambini, ma io ho deciso di non rischiare di rimanere bloccata in un pilastro di legno!

Al di fuori del tempio vi è una statua di Binzuru: a quanto pare, se si desidera curare un disturbo nel tuo corpo, si strofina la porzione corrispondente sulla statua di Binzuru prima di strofinare l’arto doloroso, et voilà, sei guarito! Io ho provato con un ginocchio, non si sa mai!

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Todai-ji – i cervi di Nara

Se c’è già una cosa che probabilmente sapete di Nara è che è famosa per … i cervi! Camminando nel parco troverete piccoli branchi di cervi macchiati Sika che vagano liberamente. Ci sono cervi ovunque: sul serio, non si ha idea di quanti cervi ci siano a Nara finché non si vedono con i propri occhi. Si dice che un dio sia giunto a cavallo di un cervo bianco in visita a Nara e da allora i cervi siano considerati messaggeri divini.

È divertente vedere quanti cervi troverete durante il vostro percorso lungo il tempio. Ci sono dei venditori di biscotti apposta per loro. Così potete nutrirli, fare un sacco di foto simpatiche con loro senza danneggiare la loro salute. Ma fate attenzione: i cervi così carini e coccoloni, che addirittura faranno inchini con la testa per avere un biscotto, possono diventare aggressivi per il cibo. Forse aggressivi è una parola troppo forte: diciamo molto insistenti. Vi morderanno la manica della camicia, la borsa, i sacchetti dei souvenir, i pantaloni e vi spingeranno con il naso e le corna. Niente di drammatico, io sono tornata a casa con qualche livido, ma alla fine che importa: farsi prendere dall’euforia, giocare con loro, correre e fotografarli è una esperienza che potete vivere solo qui. Tornate bambini e non preoccupatevi delle conseguenze.

laura masi ruberry TODAI-JI – I CERVI DI NARA laura masi ruberry TODAI-JI – I CERVI DI NARA TODAI-JI – I CERVI DI NARA TODAI-JI – I CERVI DI NARA

 

 

 

 

 

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In partnership con HIS-Viaggi Giappone

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TheRuberry

Nata a Firenze e totalmente innamorata della sua città e della sua terra, la Toscana. Laura è una ragazza con tantissimi, forse troppi, interessi, primo tra tutti la fotografia. Le piace viaggiare, scoprire nuovi posti e vivere avventure. Vive il viaggio come una terapia, una terapia per cambiare luogo, cambiare idea, cambiare sguardo, per trovare e ritrovare l’armonia. Viaggiare le fa bene, le permette di conoscere luoghi, persone, imparare lingue, vivere avventure nuove. La fotografia è la sua forma di comunicazione preferita, che le ha dato la soddisfazione di collaborare con grandi marchi: Canon e Samsung nel 2016, Sony e OnePlus nel 2017. Ogni giorno il mondo di Instagram le regala emozioni, grazie a cui è stata menzionata in più articoli come una delle instagramer da seguire. Motivo per cui in molti la conoscono come Ruberry, il suo nick name sui social che ormai è diventato un secondo nome.