PALERMO – LA CATTEDRALE DI MONREALE

Palermo – Il cuore pulsante della città

Palermo la capitale della Sicilia è una città dalle mille sfumature. Ricca di storia e di cultura è sicuramente una meta ideale per una vacanza italiana. Se l’altra volta vi ho parlato del suo lato più classico e dei suoi edifici più famosi, oggi voglio parlarvi della sua parte più viva. Un giro tra i mercati storici per arrivare alla Cattedrale di Monreale. Ah, non potevo non parlavi del suo lato più dolce e quello gastronomico. Siete pronti per conoscere Palermo?

Palermo – i suoi mercati storici  

Luoghi ideali per un autentico tuffo nel passato e nelle tradizioni più antiche del popolo palermitano. Fiancheggiando quartieri dimessi e palazzi in rovina testimoni di memorie oggi sempre più silenziose, spazi segnati da porte diroccate, attraversando questo limbo tra passato e presente, storia ed esistenza, tra vicoli dove è intenso l’odore di mare, si arriva ai mercati di Palermo.

PALERMO – I SUOI MERCATI STORICI PALERMO – I SUOI MERCATI STORICI PALERMO – I SUOI MERCATI STORICI PALERMO – I SUOI MERCATI STORICI

La Vucciria. Qui il tempo si è fermato e si è avvolti da un miscuglio di odori, suoni e voci. È il mercato più antico e popolare di Palermo e si estende in Piazza Caracciolo e dintorni: nasce come bottega della carne, una volta chiusa da arcate e oggi completamente all’aperto, in cui la merce (carni, pesce, frutta) viene esposta in tipiche bancarelle su apposite lastre di marmo chiamate “balate“. 

Il Capo. Risale all’età musulmana ed era abitato dagli schiavoni, pirati commercianti di schiavi. Si estende lungo le vie Carini e Beati Paoli, la via di S. Agostino e la via Cappuccinelle. Una strada che si allarga e si restringe a causa delle bancarelle. La gente si ferma e osserva, parla, tasta, compra. I venditori creano una sorta di cantilena con il loro accento palermitano invitandoti all’acquisto.

Ballarò. Il più antico mercato di Palermo, frequentato giornalmente da centinaia di persone di tutte le etnie, animato dalle cosiddette abbanniate, cioè i chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l’interesse dei passanti. “Si vucìa, s’abbannia, Ballarò è magia!” Si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata.

Comune denominatore di questi mercati nei giorni di gennaio sono le arance. Super profumate e buonissime! Ed i gatti che si aggirano tra le bancarelle del pesce rubando i pezzettini che cadono a terra.

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Palermo – le catacombe dei cappuccini

Gallerie larghe scarsamente illuminate con la luce che arriva solo dall’alto. Alle pareti casse da morto ammucchiate una sull’altra, polverose, dal cui spioncino intravedi un volto. Ancora file e file di scheletri irrigiditi in abiti scuri, penduli, con abiti usati, con la polvere. Hanno un volto e quel volto scarnito, irrigidito dal tempo e dalla morte, non è mai uguale. Facce stravolte da spasmi, ghigni arrabbiati, minacciosi, l’anonima maschera della morte. Divisi per sesso, professione e ruolo sociale, un cartello penzoloni porta il loro nome e la data dal decesso, come pirati appesi a catene. Alcuni sembra quasi che stiano per alzare un braccio e toccarti. Ma i volti degli imbalsamati sono ancora più paurosi di quelli degli scheletri: come maschere di cera o cartapesta, informe poltiglia di volti essiccata.

PALERMO – LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI PALERMO – LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI

Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo altro non sono che il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini situato nelle cripte della Chiesa di Santa Maria della Pace. Questo è considerato uno dei luoghi più paurosi al mondo. Sono ancora più suggestive delle catacombe di Napoli. A partire dalla fine del 1700, i monaci decisero di accogliere nel loro cimitero le salme dei frati e dei facoltosi siciliani appartenenti alla nobiltà che potevano permettersi il costoso processo dell’imbalsamazione. I corpi imbalsamati venivano poi esposti in modo che i parenti del defunto potessero continuare a fargli visita. Le catacombe, così, si ampliarono sempre più, fino a diventare un museo.

Oggi questa pratica può sembrarci un’impossibile lotta verso l’immortalità, grottesca e macabra, ma nell’antica società era un’usanza molto radicata e centinaia di persone decisero di affidare i corpi dei loro defunti ai frati, che nel frattempo avevano perfezionato la tecnica di mummificazione. Le leggi imposero il divieto di seppellire corpi dentro le chiese e il cimitero fu chiuso nel 1880, salvo aprire in via eccezionale per due salme nei primi anni del Novecento: quella del viceconsole degli Stati Uniti Giovanni Paterniti e, nel 1920, quella della piccola Rosalia Lombardo, morta a due anni. La sua salma – mummificata attraverso l’impiego di preparati chimici – è così ben conservata da essere definita la “mummia più bella del mondo”.

PALERMO – LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI PALERMO – LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI PALERMO – LE CATACOMBE DEI CAPPUCCINI

Palermo – la cattedrale di Monreale

A pochi chilometri da Palermo si trova Monreale, una cittadina normanna. Qui si trova la più vasta opera bizantina che esiste al mondo, dopo Santa Sofia a Istanbul. Un capolavoro d’arte arabo-normanna, una cattedrale eretta tra il 1172 e il 1176, dedicata a Santa Maria la Nova. Ammirate l’esterno della struttura, poi entrate e lasciatevi rapire dai soffitti: rimarrete a bocca aperta.

La cattedrale di Monreale è un impassibile testimone silenzioso della storia. Una superba struttura, si rimane a bocca aperta e col naso all’insù, ammutoliti! Lasciamo che l’occhio s’appaghi, come si tornasse bambini, nella ricerca del piacere! Qualcuno lo ha definito il tempio più bello del mondo.

PALERMO – LA CATTEDRALE DI MONREALE PALERMO – LA CATTEDRALE DI MONREALE PALERMO – LA CATTEDRALE DI MONREALE

L’esterno del Duomo mostra una facciata principale inserita all’interno di due torri asimmetriche di altezza e forma differenti. La parte posteriore del Duomo di Monreale è un esempio mirabile dell’arte araba. La chiesa è orientata secondo i canoni della teologia Orientale: l’ingresso è ad Ovest, l’Abside col Presbiterio e l’Altare ad Est. Il significato è semplice: si entra dal mondo delle tenebre, del peccato, da dove tramonta il giorno, e si va verso la Luce, dove Gesù Pantocratore ci accoglie come “un sole che sorge dall’alto”.

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La pianta della chiesa è a tre navate che terminano nelle tre absidi in fondo. La navata centrale, grandiosa, ampia tre volte più delle navate laterali, si prolunga nel transetto secondo rigorose regole di simmetria e proporzioni che guidano lo sguardo verso l’ampio abside principale, dove la regalità e la gloriosa divinità trovano espressione nella profusione di luce dorata che risplende nel complesso con al centro Gesù Cristo Pantocratore.

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I mosaici sono l’aspetto più eclatante della bellezza di questa opera sacra, perché non va dimenticato che lo scopo principale di questa costruzione risiede nel consentire ai fedeli di vivere profondamente il culto di Dio, Gesù Cristo e alla Vergine Maria. Per questo i circa 6400 metri quadrati di mosaico che ne ricoprono la superficie sono una rappresentazione artistica della Bibbia, una catechesi in immagini, perché il popolo possa immergersi dentro la storia sacra: 130 sezioni che raccontano le storie del Vecchio Testamento e la Vita di Cristo esponendo il piano divino per la salvezza universale, a partire dalla creazione del mondo e dell’uomo.

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PALERMO – LA CATTEDRALE DI MONREALE

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Palermo – cosa mangiare

Lo streetfood, il cibo da strada, è una delle sette meraviglie di questa città. Tanti sono i sapori unici da provare durante la vostra vacanza. Mangiate tutto senza paura di ingrassare che poi c’è tanto da vedere e le calorie si smaltiscono! Girando per le strade, dai mercati storici fino al lungomare di Mondello, potrete provare un numero enorme di specialità.

  • pani e panelle: un panino con frittelle di farina di ceci, le panelle appunto. Spesso sono accompagnate da crocchette di patate dette “cazzilli”. Il tocco di classe è l’aggiunta della fetta di melanzana grigliata.

PALERMO – COSA MANGIARE

  • pani ca’meusa: una pagnotta farcita con fettine di milza. La milza viene cotta in calderoni enormi dai quali esce un profumo che è una poesia. Potete scegliere di mangiarlo semplice con il limone o con il formaggio marinato.

PALERMO – COSA MANGIARE

  • arancine: piccoli timballi di riso allo zafferano con piselli, carne macinata e caciocavallo. Serve aggiungere altro? Disponibili in ogni friggitoria.
  • sfiuncini: pizza alta e soffice con pomodoro, cipolla, acciughe e caciocavallo. Ammetto di non aver assaggiato questa specialità, ma solo perché le alici sono tra le rare cose che non mi piacciono.
Palermo – i dolci

Non si può andare in Sicilia senza assaggiare i suoi dolci. Tenetevi quindi un angolino di stomaco per stregare il vostro palato. Dico subito che lo scarso tempo a mia disposizione non mi ha permesso di mangiare tutti i dolci che avrei voluto. Ma ci sono delle eccellenze che non si dimenticano:

  • cannoli: tripudio di bontà, famosi in tutto il mondo. Un cuore tenero di ricotta che sembra una crema avvolta da una cialda croccante. Nelle varie versioni si può trovare aggiunta di frutta candita, scaglie di pistacchio, gocce di cioccolato.

PALERMO – COSA MANGIARE

  • torta setteveli: è formata da una mousse al cioccolato fondente, bavarese alle nocciole pralinate, sette strati di cioccolato croccante, morbido savoiardo al cioccolato e gianduia ai cereali. Sette strati di divina bontà della quale vi innamorate sette volte.

PALERMO – COSA MANGIARE

  • torta pistacchiosa: per tutti gli amanti del pistacchio, una vera e propria poesia dedicata ad un dei protagonisti indiscussi di questa regione. Difficile dare una descrizione generale di questo dolce in quanto ogni pasticceria ha la sua elaborazione: soffice pan di spagna, golosa crema al pistacchio e gratella sono gli ingredienti che rendono unico ed indescrivibile questo dolce.

PALERMO – COSA MANGIARE

  • cassata: la sua storia racconta quella della Sicilia. Gli ingredienti portati dagli arabi (zucchero di canna, mandorla, arancia amara e mandarino) incontrano il vanto dei pastori siciliani: la ricotta. Da qui una storia di amore che attraversa i secoli fino all’arrivo del cioccolato con gli spagnoli e dei canditi nel periodo barocco. Una storia ed una ricetta che si evolvono senza dimenticare mai le origini ed il sapore unico.
Palermo – dove mangiare

Siete curiosi adesso di sapere dove poter mangiare tutte queste uniche bontà? Segnatevi i seguenti indirizzi e rendete la vostra esperienza palermitana un’esplosione di gusto.

  • Il Delfino Ristorante Trattoria: prezzo fisso a persona, otto antipasti, tre primi, due secondi e un sorbetto al limone per finire. Sto scherzando? No, ma il sapore del pesce è così squisito ed ogni portata una esplosione di gusto e freschezza che è impossibile non assaggiare ogni singola portata.
  • Nni Franco U’ Vastiddaru: a Palermo una vera e propria istituzione. Qui potrete assaggiare tutti i sapori della cucina di strada accompagnando con una fresca birra. Un locale assolutamente da provare.

PALERMO – COSA MANGIARE Palermo – Il cuore pulsante della città

  • Friggitoria Perna: indirizzo da non perdere per quando andrete a Monreale in visita alla cattedrale. Qui ho pranzato con una delle più buone paste al forno che abbia mai mangiato in vita mia. Ovviamente non è mancata l’arancina mentre ammiravo la più grande friggitrice al mondo e mani esperte che preparavano leccornie senza mai fermarsi.
  • Focacceria Testagrossa: a due passi dalla fermata del bus per Monreale non inganni il tempo con pannelle e crocchè? La scelta dei piatti da mangiare è vastissima, impossibile da descrivere, lasciatevi solo ammaliare dai profumi che escono dalla cucina.
  • Antica Focaccia San Francesco: altra istituzione palermitana. Luogo ideale per un pranzo veloce da portare, ma anche per una cena con piatti più sofisticati della cucina locale. Intendiamoci, non potete lasciare la città senza aver mangiato la pasta alla norma o la pasta con le sarde!

PALERMO – COSA MANGIARE PALERMO – COSA MANGIARE

  • Pasticceria Cappello: famosa in tutta la città per la sua setteveli. Anche i cannoli non erano meno buoni, entrare lì dentro e vi sembrerà di essere in Paradiso!
Palermo – applicazioni utili

Prima di partire per la città siate certi di aver installato queste due applicazioni che ho usato e che trovo davvero molto utili:

  • Prestia & Comandè: con questa applicazione (per Android e iOS) potrete acquistare i biglietti, localizzare i pullman e calcolare i tempi di arrivo alle fermate. I prezzi sono molto conveniente e i mezzi molto puntuali. Un ottimo servizio per arrivare al centro città dall’aeroporto e viceversa.
  • Key of Palermo: applicazione (per Android e iOS) che vi permetterà di avere alcune informazioni storiche e curiosità sulle meraviglie da visitare nella città di Palermo. Utile per sapere cosa c’è da vedere nella zona.

Inutile dirvi che se andate in Sicilia non dovete rinunciare alle arance: il loro profumo, il sapore, il colore ricorda davvero il sole. E voi siete mai stati a Palermo? Avete in programma una vacanza qui?

Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7 II e obbiettivo Vario-Tessar® T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS

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Pubblicato da

TheRuberry

Nata a Firenze e totalmente innamorata della sua città e della sua terra, la Toscana. Laura è una ragazza con tantissimi, forse troppi, interessi, primo tra tutti la fotografia. Le piace viaggiare, scoprire nuovi posti e vivere avventure. Vive il viaggio come una terapia, una terapia per cambiare luogo, cambiare idea, cambiare sguardo, per trovare e ritrovare l’armonia. Viaggiare le fa bene, le permette di conoscere luoghi, persone, imparare lingue, vivere avventure nuove. La fotografia è la sua forma di comunicazione preferita, che le ha dato la soddisfazione di collaborare con grandi marchi: Canon e Samsung nel 2016, Sony e OnePlus nel 2017. Ogni giorno il mondo di Instagram le regala emozioni, grazie a cui è stata menzionata in più articoli come una delle instagramer da seguire. Motivo per cui in molti la conoscono come Ruberry, il suo nick name sui social che ormai è diventato un secondo nome.