Tre giorni a New York non bastano. Questa città è enorme, forse nemmeno una vita basterebbe per provare ogni ristornate, ogni bar, ogni attrazione e viverla al massimo. Ma da qualche parte si deve pur iniziare, e poi ogni scusa è valida per passare alcuni giorni a New York sapendo che la prossima volta che ci torneremo e potremmo vedere altre cose.
New York – raggiungere Philadelphia e Washington DC in autobus
Sicuramente per alcuni di voi non sarà la prima volta nella Big City, magari potete cogliere questa occasione per visitare anche altre città vicine. Muoversi con i grandi autobus negli Stati Uniti è facile, comodo e più economico del treno e dell’are aereo. Pensate che per arrivare da New York a Washington DC basteranno poco più di 4 ore, e tra le due città c’è Philadelphia. Magari potete organizzare un mini viaggio a tappe sulla costa est, non trovate? I servizi che vi consiglio sono Megabus e Greyhound.
Questo 2018 sembra essere per me l’anno della scoperta degli Stati Uniti d’America. Quindi perché non cogliere l’occasione del Memorial Day, uno dei pochi giorni di festa negli USA, e concedersi una piccola vacanza a New York? Fermi tutti: prima di partire per gli USA avete controllato di avere tutti i documenti necessari?
New York – l’iconico Flatiron Building
Nella mia lista di cose da vedere a New York, al primo posto c’era sicuramente il Flatiron Building. In qualsiasi film americano vi è questo edificio iconico, anche nello show televisivo Friends. Costruito nel 1902, è un testamento in mattoni alla creazione dei primi grattacieli di New York e l’unico grattacielo che si trova a nord della 14th street. Io mi aspettavo di vedere comparire Spider-Man da un momento all’altro.
La sua facciata in pietra calcarea è situata nell’angolo triangolare tra la Fifth Avenue, Broadway e East 22nd Street, e di fronte a Madison Square. Il Flatiron Building ha avuto un grande impatto sulla città di New York, tanto che il quartiere intorno ad esso è stato soprannominato il Flatiron District. Fu inoltre il primo edificio a essere considerato un simbolo romantico di New York; tuttavia questo edificio storico ospita ancora molti uffici, dove alcune grandi aziende europee hanno questa come sede per il loro quartier generale negli Stati Uniti.
New York – le luci di Times Square
Times Square a New York City è forse la piazza più famosa del mondo. È stato stimato che Times Square è l’attrazione turistica più visitata al mondo, e te ne rendi facilmente conto perché è la piazza più affollata dove sia mai stata. Lasciatevi travolgere dai suoi cartelloni pubblicitari, se avete tempo – io l’ho inserita tra le cose da fare la prossima volta che tornerò qui – godetevi un famoso musical e lasciatevi trascinare dallo shopping. L’atmosfera è vivace e assolutamente imperdibile.
New York – la vista dall’Empire State Building
Vi dico subito che non ho trovato un mazzo di peonie sull’Empire State Building. New York è veramente un set cinematografico a cielo aperto, per tutti i gusti. E potevo io non andare sul palazzo di Blair e Chuck, soprattutto dopo aver visto tutti gli episodi di Gossip Girl?
Questo edificio in stile Art Deco inaugurato l’11 aprile 1939 si trova sulla 5th Avenue. Sapevate che ci sono voluti solo 410 giorni per completarlo? É composto da 102 piani: da qui si ha una vista di quasi 80 miglia, e solo da qui si percepisce la grandezza di Central Park e si può ammirare in tutta la sua bellezza il Chrysler Building. Non ha caso anche King Kong si è arrampicato sin qui sopra per ammirare New York, no?
New York – Central Park
Central Park è il rifugio dei newyorkesi. È un’area enorme che va dalla 59th St fino alla 110th St: è il grande cuore verde di New York. Prati, boschi, laghi, monumenti ed una architettura particolare: visitare Central Park in una sola volta non è sufficiente. Anche se non volete spendere una giornata intera del vostro viaggio vi consiglio di passare un po’ di tempo qui, anche solo per sedersi su una panchina e ammirare gli edifici di vetro che spuntano dai verdi alberi, magari concedervi un hot-dog ai truck-food. E poi è sempre un posto ideale per portare il pane alle papere e giocare con gli scoiattoli!
New York – una visita al MoMa
Ammetto che non era una tappa che avevo previsto durante il viaggio. Non volevo chiudermi in un museo con così poco tempo a disposizione per visitare la città. Ma sfortunatamente il meteo è imprevedibile, e durante una mattina piovosa l’unica cosa da fare è andare in un museo. Fortunatamente New York è una città che dispone di un’offerta museale infinita.
La scelta è ovviamente ricaduta sul celebre Museum of Modern Art, uno dei più grandi ed importanti musei di arte moderna al mondo, fondato da Abby Aldrich Rockefeller nel 1929. Non sembra strano trovare “grandi classici” in questo museo? Gli artisti della fine del XIX secolo rompono la tradizione per creare arte per l’epoca moderna. In questo momento, l’arte è passata dall’essere commissionata ad essere sperimentale.
New York – i must see del moma
Dai primi “moderni” come Monet, Gauguin, Van Gogh, Picasso e Matisse, ai modernisti più recenti come Pollock, Magritte, Warhol o Lichtenstein, le collezioni permanenti si mescolano a mostre temporanee per incoraggiare una comprensione e un godimento più approfonditi dell’arte moderna e contemporanea. Sin dal suo inizio, il museo ha avuto un’ampia visione di “arte” e la sua collezione comprende dipinti, media elettronici, stampe, film, sculture, fotografia e oggetti di design. Vale la pena spendere 25 dollari per questo museo? Ovviamente sì!
New York – Little Italy e China Town
Little Italy è uno dei quartieri più affascinanti di New York City e negli ultimi anni è cambiato molto. Per i newyorkesi è ancora oggi il luogo dove venire a mangiare in un ristorante italiano, io ho lasciato questa esperienza alla prossima visita. Gli immigrati di Napoli e Sicilia si sono avventurati a Little Italy negli anni ottanta del XIX secolo, in un’area che un tempo si estendeva da Canal a Houston Streets, tra Lafayette Street e la Bowery. Mi immaginavo questo quartiere molto più grande, ma oggi la forte presenza italiana si è ridotta ai blocchi che circondano Mulberry Street.
Ma se Little Italy sta rimpicciolendo, il quartiere di China Town si sta espandendo. Confuso, caotico, pieno di negozi e ristoranti, ci si immerge veramente nella cultura immigrata cinese. Negli anni ’70 dell’Ottocento gli immigrati cinesi, in fuga dalle persecuzioni mentre lavoravano nell’Ovest americano, iniziarono ad arrivare a New York City. Una piccola comunità cinese ha messo radici in Mott Street. Grazie al fanatismo esterno e al divario culturale, la comunità di immigrati era piuttosto separata dal resto di New York. Non ci sono rimasta male solo perché lo sapevo: il quartiere di China Town a New York non ha un Friendship Gate come invece a Washington DC, Philadelphia e Londra.
New York – Memoriale 9/11
In questo ultimo periodo dove ho trascorso molto tempo negli Stati Uniti mi sono imbattuta spesso nella tragedia dell’11 settembre. Anzi, forse è quasi impossibile non pensarci. Ma mai negli ultimi 7 anni mi ero soffermata così tanto su questa bruttissima pagina di storia del mondo. Anche a Washington DC non mancano musei e mostre dove fermarsi a riflettere, leggere articoli di giornale, guardare cosa è rimasto degli aerei e delle torri gemelle, ma essere a New York e trovarmi sul luogo è stato un brivido lungo la schiena.
Se le emozioni provate durante questi anni hanno un’immagine è quella del memoriale del 9/11. Lì ho sentito e capito che le emozioni si possono toccare. Dal perimetro delle torri scorre acqua che ricade in un quadrato nero. Tutto attorno i nomi delle vittime. L’orgoglio del popolo americano è quanto mai forte in questi luoghi di dolore e ricordo. Chi lascia un fiore, chi si ferma con gli occhi chiusi, chi una preghiera, chi sfiora quei nomi con delicatezza e chi ha una lacrima che scorre sulle guance.
In questo luogo il mio cuore si è quasi fermato, la mente ha ripercorso quelle immagini violente ed un brivido mi è corso luogo la schiena.
Non perdevi la stazione di Calatrava che lo stesso architetto ha descritto come “l’immagine di un uccello che viene rilasciato dalla mano di un bambino”. “The Oculus” è situato immediatamente a est delle Torri Gemelle originali: la struttura sostituisce la stazione ferroviaria PATH distrutta l’11 settembre.
New York – la foto di “C’era una volta in America”
“C’era una volta in America” è il film di Sergio Leone del 1984 che racconta le gesta di un gruppo di gangster immigrati negli Stati Uniti, nel corso degli anni del proibizionismo. Perché ve ne parlo? Il film è stato girato, tra gli altri luoghi, nel quartiere di Dumbo a Brooklyn. All’incrocio tra Washington St e Water St è possibile scattare la classica foto ricordo con il ponte di Manhattan sullo sfondo. Il Manhattan Bridge, completato nel 1912, è meno famoso del suo vicino di casa Brooklyn Bridge, completato nel 1883. Entrambi i ponti collegano il quartiere di Manhattan a quello di Brooklyn ma sono completamente diversi nella scelta dei materiali utilizzati: il primo ha una struttura metallica in traliccio, il secondo una struttura in pietra.
New York – passeggiare sul ponte di Brooklyn
Sicuramente il modo migliore per godere del panorama è quello di iniziare la passeggiata dalla parte di Brooklyn per godersi la vista sullo skyline di Manhattan. Sono stata molto sorpresa di scoprire quanto fosse stretta la passerella pedonale del ponte, che è affiancata da quella delle bici, ma io vi consiglio di muovervi a piedi per avere tutto il tempo di godervi il paesaggio e scattare tutte le foto che volete.
Ci sono voluti 14 anni di lavoro e più di 600 operai per trasformare 6.740 tonnellate di materiale nella meraviglia iconica della rivoluzione industriale. Il ponte di Brooklyn fu il primo ponte sospeso in acciaio e, all’epoca in cui fu costruito, la sua campata principale di 486 metri ne fece il ponte sospeso più lungo del mondo. Nel 1903 il vicino Williamsburg Bridge ruppe quel record di 4,5 piedi.
New York – forse non tutti sanno che
La costruzione del ponte di Brooklyn costò una tributo umano. Sebbene non vi siano dati esatti, si contano almeno 20 persone morte durante la costruzione di questo capolavoro di architettura.
Anche dopo l’apertura del ponte le tragiche morti non si fermarono: nel Memorial Day del 1883 un tacco di donna si impigliò nelle assi del lungomare pedonale. Lei iniziò a urlare, portando le persone intorno a credere che il ponte stesse per crollare. Seguì il panico e 12 persone furono calpestate a morte sulle scale, mentre molte altre rimasero ferite. L’incidente della fuga precipitosa rendeva le persone caute, e c’era una sola soluzione per garantire al pubblico che il ponte di Brooklyn non collassasse: nel 1884 Jumbo, un elefante di sette tonnellate, e i suoi 20 amici elefanti lasciarono il loro tendone da circo e andarono a piedi da Brooklyn a Manhattan.
Sapete che il ponte di Brooklyn ha degli inquilini? I falchi pellegrini usano regolarmente le due torri come luogo di nidificazione.
New York – il suo cuore economico
Non si può lasciare New York senza visitare il suo cuore economico: Wall Street. Questo è il posto dove vengono fatti circolare miliardi di dollari in transizioni ogni giorno: è il luogo in cui i potenti intermediari di Wall Street possono creare o distruggere il sistema finanziario globale. Quello che affascina di questo quartiere è l’aspetto degli edifici: signorili, in stile neogotico, strutture derivate dall’opulenta Golden Age.
Questa zona è stata testimone di molti dei trionfi della nazione: il giuramento del primo presidente degli Stati Uniti, l’istituzione di una potente borsa.
Il simbolo di questo luogo sono sicuramente la statua del toro che carica, una scultura in bronzo di Arturo Di Modica, artista americano di origini italiane, e la statua della ragazza impavida. La statua del toro fu installata dopo il crollo del mercato azionario del 1987 per simboleggiare la capacità di recupero del popolo americano. La scultura in bronzo pesa 3200 kg! Si dice che toccarne i genitali porti fortuna e ricchezza.
La statua della bambina che fissa con aria di sfida il toro è stata creata da Kristen Visbal e installata a marzo 2017. È stata sponsorizzata dal gestore patrimoniale State Street Global Advisors come pubblicità per il suo nuovo fondo indicizzato.
New York – città che vai george Washington che trovi
In America c’è un George Washington in ogni città: qui lo trovate al di fuori della Federal Hall National Memorial. Un museo memoriale nazionale, per commemorare George Washington e gli eventi storici degli Stati Uniti. Accanto si trova il famoso New York Stock Exchange, ovvero la borsa più grande e famosa del mondo. L’inizio dello scambio può essere fatto risalire al 1792, quando 24 agenti di cambio firmarono il “Buttonwood Agreement” (così chiamato perché la firma si svolgeva sotto un albero di legno). Questo accordo ha portato alla formazione del NYSE. Sempre in questa zona trovate anche la Federal Reserve Bank of New York, responsabile della gestione del sistema finanziario statunitense ed una delle 12 banche della Federal Reserve.
New York – la grande stazione centrale
Grand Central Terminal o Grand Central Station, come viene più spesso indicato, è uno dei simboli iconici di New York. È sulla lista di tutti di cosa fare a New York. Sopra l’ingresso, una scultura di Minerva, Ercole e Mercurio che si ergono in cima al grande orologio in vetro di Tiffany. Nell’altro angolo, la parte superiore dello scintillante Chrysler Building scruta sopra un edificio vicino. Milioni di persone sono passate attraverso le sale di questi edifici per andare a prendere un treno, mangiare in uno dei famosi ristoranti o semplicemente osservare la straordinaria architettura. Entrati nella stazione, alzate lo sguardo e ammirate l’incredibile soffitto dipinto dall’artista francese Paul Helleu: vi sono rappresentate le costellazioni zodiacali. Notate che i segni zodiacali sono stati dipinti al contrario? Nessuno è riuscito a svelare il perché di questo mistero.
New York – il parco tra i grattacieli
Vivi New York come un newyorker e non perdere l’occasione di rilassarti a Bryant Park. Questo piccolo parco mantiene tutto il suo carattere, stretto tra i grattacieli ed il vortice della città: una eccezione in questa giungla di asfalto. Questo piccolo paradiso verde si trova a Midtown, che è il centro della città, dove si trova la maggior parte dei grattacieli e dove si concentra principalmente il trambusto quotidiano.
Bryant Park si trova nel luogo più frequentato di New York. E il fatto che in questa enclave ci sia un posto che è un’oasi di pace rende questo parco qualcosa di speciale.
Quando arrivi lì dopo aver visitato Midtown sembra che tu abbia ridotto il volume della città e che tutti abbiano rallentato. È un posto tranquillo. Sapete che qui un tempo si trovava un cimitero? Tranquilli, tutti i defunti sono stati portati in un altro luogo, mentre adesso sotto al parco vi è una grande biblioteca sotterrana della New York Library.
Qui troverete anche una potente rete Wi-Fi: è infatti uno degli hot-spot più visitati al mondo, e offre tante prese per ricaricare il cellulare.
New York – dove mangiare
New York offre una enorme varietà di ristoranti, non penso sia possibile provarli tutti in una vita sola. Qui saranno accontentati tutti i palati, troverete ristoranti di tutte le cucine del mondo. Io ho provato questi:
- 5 Napkin burger: nella terra degli Hamburger tutti mi avevano consigliato questo ristorante. Ed effettivamente è uno degli hamburger più buoni mai mangiati, i prodotti sono genuini e la cottura perfetta;
- Chelsea Market: un luogo nel cuore di Manhattan, questo mercato vi offrirà una grande scelta culinaria. Lo consiglio a pranzo invece che a cena perché rischiate di trovare alcuni ristoranti chiusi;
- Pizzeria Sorbillo: non sono impazzita e questi tre giorni a New York sono stati organizzati quasi esclusivamente per poter mangiare una buona pizza italiana che ci mancava tanto. Gino Sorbillo non ci ha delusi, qui ritrovate tutti i sapori della città di Napoli;
- Ramen-Ya: amanti come me del ramen? Qui ho mangiato uno dei più buoni mai provati. La scelta è molto ampia, il locale carino e accogliente. Unica pecca: si può pagare solo in contanti, ma c’è un 7/11 accanto a questo locale per poter prelevare, quindi nessuna scusa;
- Shake Shack: per me una garanzia. Se è la vostra prima volta negli Stati Uniti non perdetevi i succulenti hamburger e le ottime patatine di questa catena: si mangia bene, sono veloci e sono in tutta la città.
E voi siete mai stati a New York? Io non vedo l’ora di tornarci e di scoprire tanti altri segreti di questa immensa città.
Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7 RII e obbiettivo FE 24-70 mm F2,8 GM