Come vi ho già raccontato nel post precedente, ad inizio dicembre sono stata una settimana in crociera con Costa Crociere a bordo di Costa neoRiviera.
Il mio itinerario prevedeva la partenza da Milano con l’arrivo a Male, nelle Maldive, dove sarei rimasta anche il giorno successivo al mio arrivo. Il terzo giorno era di navigazione, dalle Maldive fino allo Sri Lanka con l’arrivo a Colombo previsto per il quarto giorno. Rientrati da Colombo la sera, si partiva in direzione India dove si arrivava dopo un altro giorno di navigazione. Gli ultimi due giorni erano tutti dedicati alla scoperta di questa terra con una gita a Goa ed il giorno dopo a Mumbai.
Costa Crociere – I TIPI DI ESCURSIONE
Costa Crociere mette a disposizioni più tour per ogni meta. Ognuno è diverso dall’altro sia per la durata dell’escursione che per il prezzo e ovviamente per le tappe che si andrà a vedere: Collection, Discovery, Top Experience e Free-style. Troverete itinerari più classici nella Collection, le Discovery sono più incentrate sulla scoperta del luogo, Free-style vi lascerà molta libertà e tempo libero, mentre la Top Experience è un mix di queste ultime due.
Non dimenticatevi che potete decidere di prenotare le escursioni sia prima della partenza sia una volta arrivarti a bordo, dove il personale specializzato saprà consigliarvi tenendo conto delle vostre esigenze.
Costa Crociere – Male: tropical Paradise – Paradise Island Resort
Cosa c’è di meglio che passare un giorno nel mare delle Maldive? Chi non conosce questo gruppo di atolli situato nell’Oceano Indiano. Le isole sono situate sia all’interno degli atolli sia lungo la barriera oceanica che delimita l’atollo separandolo dalle profonde acque oceaniche e proteggendo le acque interne dalle mareggiate. Quasi tutte le isole sono circondate da una propria barriera corallina che racchiude una laguna.
Le isole sono formate da una base di sabbia bianca risultante dall’erosione delle barriere coralline ad opera del mare. Le acque cristalline sono ben riconoscibili anche dall’aereo, ed è incredibile dal finestrino vedere l’acqua così blue scura diventare chiara e trasparente.
La mia escursione consisteva in una giornata di totale relax nel resort Paradise Island sull’isola Lankanfinolhu. L’emozione di arrivare in questo paradiso è stata resa unica da un branco di delfini che per la prima volta in vita mia ho visto nuotare e saltare liberi in natura. Il paesaggio di questi atolli è quello delle cartoline: mare cristallino e spiaggia bianca resa qua e là verde dalle palme che si affacciano sul mare. Tra un bagno nel mare caldo insieme ai suoi coloratissimi pesci ed un po’ di relax stesi sulla fine spiaggia bianca il tempo vola e in men che non si dica è già ora di tornare a bordo più abbronzati dell’andata.
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Costa Crociere – Colombo: Philantriphi tour – Pinnawela Elephant Orphanage
Le escursioni da fare a Colombo con Costa Crociere sono innumerevoli. Ci si può immergere nel suo lato più religioso scoprendo i suoi templi e la sua architettura, oppure se ne può scoprire il suo rapporto con la natura.
Pinnawala Elephant Orphanage è una delle attrazioni animali più popolari dello Sri Lanka. L’Orfanotrofio degli elefanti di Pinnawela fu aperto nel 1975 dal Dipartimento di Fauna Selvatica su una proprietà che costeggiava il fiume Maha Oya a Rambukkana. L’orfanotrofio nacque per offrire assistenza e protezione ai numerosi piccoli elefanti che venivano trovati nella giungla senza la madre, che nella maggior parte dei casi era morta o uccisa. Nato con un gruppo di soli 5 elefanti con la speranza che questa struttura attirasse turisti per poter così autofinanziarsi, è ad oggi uno degli orfanotrofi per elefanti più grandi e conosciuti al mondo. Ciò che questo centro si propone di fare è di salvare gli animali in difficoltà rimettendoli in libertà quando possibile, in caso contrario rimangono nel centro dove viene simulata la loro condizione in natura.
Ci sono varie attività alle quali si può assistere nell’orfanotrofio a vari orari. L’allattamento dei più piccoli, la distribuzione della frutta liberi nella giungla ed il bagno nel fiume. Ammetto che il momento del bagno del fiume è stato il mio preferito, poter vedere questi animali enormi ed un po’ goffi godere del refrigerio delle acque e delle coccole del personale è stato emozionante. Inoltre gli animali si possono vedere da vicino in tutto il rispetto e la salvaguardia per la loro salute.
La mia opinione su questa struttura è però cambiata quando ho visto gli animali incatenati in una piccola arena piena di turisti dove gli elefanti si nutrono sotto i flash incessanti delle macchine fotografiche e scuotono la testa mentre mangiano. Onestamente non ho amato nemmeno la lotta per la foto accanto all’elefante al costo di 5 dollari per un cesto di frutta, data all’animale incalzato da un bastone per rimanere fermo nella sua posizione.
Il principio con cui è nata questa struttura è nobile e raro. La sensazione che però ho avuto è quella di una macchina per soldi dove l’amore per gli animali è ormai solo un pretesto. Credo però nel cambiamento di queste strutture: un esempio banale è il bio-parco di Roma che da zoo è diventato un parco dove gli animali hanno più spazio, e credo anche nella loro utilità, in un mondo purtroppo dove gli ambienti naturali di questi animali sono sempre più ridotti. La guida aveva accennato che già alcune strutture stanno cambiando questa gestione vecchia, creando parchi dove gli animali hanno più spazio e non sono incatenati. Ne consiglio una visita coscienziosa per far rimanere questo centro un luogo di aiuto per una specie in via di estinzione, e non una vetrina per i nostri selfie su Facebook.
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Costa Crociere – Goa: sapori e cultura di Goa e tour delle aiantagioni
Goa è stato il mio primo impatto con l’india. La prima volta che ho visto con i miei occhi il caos incredibile delle sue strade. Il traffico, lo smog, l’aria pesante e grigia. Auto che suonano il clacson senza sosta, sorpassi in tutte le direzioni, la totale anarchia alla guida. E le mucche lungo la strada. Sì è vero, si sa che le mucche sono sacre e che girano libere per la strada, ma vederle è un’altra cosa. Persone costrette a cambiare il loro percorso perché lungo la via c’è una mucca che non si vuole spostare o semplicemente chi offre cibo a questi sacri animali piuttosto che al mendicante accanto. È un impatto forte.
In questa città si vive un pezzo di storia legata al periodo della colonizzazione dell’India dai portoghesi. Sito UNESCO da non perdere è la Basilica di Bom Jesus, considerato uno dei migliori esempi di architettura barocca, completata nel 1605. Al suo interno sono contenute le spoglie di San Francesco Saverio, fondatore della Compagnia di Gesù, ancora oggi venerato e visitato da molti fedeli. È un capolavoro architettonico assolutamente da visitare quando si è nella vecchia Goa.
Proprio accanto a questo importante edificio si trova uno dei più antichi e celebri edifici religiosi di Goa. Dedicata a Santa Caterina, la cattedrale della Sè è considerata la più grande dell’Asia. Costruita per commemorare la vittoria dei portoghesi sotto Afonso de Albuquerque sull’esercito di Adil Shah, sultano di Bijapur, che portò alla conquista della città di Goa nel 1510. Poiché il giorno della vittoria era caduto il giorno di Santa Caterina, la cattedrale fu dedicata a lei. Santa Caterina d’Alessandria occupa un posto speciale tra i santi profetici della chiesa a causa del suo ruolo di difensore filosofico della fede. È una santa cristiana, che fu martirizzata all’inizio del IV secolo per mano dell’imperatore romano Massenzio. Era al contempo una principessa e una studiosa nota, che divenne cristiana all’età di 14 anni e fu martirizzata all’età di 18. È anche la patrona dei filosofi cristiani oltre ad essere la patrona della città vecchia di Goa, alias Velha Goa. La maestosità di questa struttura storica attira persone da tutto il mondo.
Ho potuto approfondire la mia (scarsa) conoscenza della religione indiana con la visita al tempio induista di Shri Mangueshi. Questo ospita la divinità Lord Mangueshi, un’incarnazione di Shiva, il dio indù della distruzione., uno dei templi più belli di Goa e non a caso patrimonio UNESCO. All’ingresso si viene accolti da un “Deepa Stambha” una bellissima lampada di sette piani. Questo tempio antico ben 450 anni può ospitare fino a 500 devoti ed è uno dei più popolari in città.
La storia ci racconta che durante una partita di dadi Shiva perse tutto ciò che possedeva di più caro, da sua moglie Parvati fino alla casa sul monte Kailasa. Lascio la sua dimora e vagò nell’India del Suo fino a Goa, dove decise di rimanere a meditare. Sua moglie Parvati, con il cuore infranto e solitario, lo andò a cercare. Nella fitta foresta di Goa incontrò una tigre e colta da spavento gridò “Trahi Mam Girisha”, che significava “Oh Signore della montagna proteggimi”. Ma la tigre altro non era che Shiva, che aveva cambiato forma per spaventare Parvati. Per celebrare la loro riunione Shiva decide di adottare il nome Mam Girish, le ultime due parole del grido di Parvati.
Il tempio dona luce immensa su un capitolo interessante della storia di Goa. Una storia che parla anche di questi templi distrutti durante la colonizzazione portoghese e poi ricostruiti in luoghi più nascosti e segreti. Il complesso merita la visita e l’architettura dell’edificio è una miscela unica di varie influenze prevalenti a quel tempo.
Una delle cose più interessanti da fare quando si è a Goa è visitare una delle numerose piantagioni di spezie. Io ho visitato la piantagione Savoi Plantation. Questa piantagione è ricca di specie di piante: cocco, ananas, jackfruit e noce di betel, e ovviamente tantissime spezie come pepe nero, chiodi di garofano, cardamomo, foglia di curry, curcuma e baccello di vaniglia solo per citarne alcuni. Camminando per la piantagione si impara da dove provengono tutte le spezie originarie, come vengono coltivate e le qualità medicinali delle diverse piante. Qui troverete uno dei distillati più unici al mondo: il feni, o Fenny o Fenim. Si tratta di una bevanda alcoolica dal forte odore a base di frutta di anacardi, tipica della zona e prodotta da centinaia di anni in maniera artigianale, un vero marchio di fabbrica della regione. E’ uno dei più esotici distillati al mondo, e quindi il perfetto souvenir.
Costa Crociere – Mumbai: Elephanta Cava e la città
Purtroppo ho avuto la possibilità di restare a Mumbai solo per un giorno, il giorno dopo dovevo già ripartire. L’assaggio che ho avuto di questa città è stato assolutamente incredibile avendo la possibilità di visitare uno dei più importanti siti archeologici dell’india, le grotte di Elefanta, e di girare per la città.
Le grotte di Elephanta sono un gruppo di grotte situate a Gharapuri, sull’isola di Elephanta, nel porto di Mumbai. L’isola comprende due gruppi di grotte: il primo è costituito da cinque grotte indù e il secondo da due grotte buddiste. Le grotte indù comprendono le sculture di pietra scavate nella roccia dedicate al dio indù Shiva. Le caverne sono scavate nella roccia solida di basalto. L’architettura risale al periodo tra il V e l’VIII secolo. La grotta 1 o grotta Grande o Principale era il rifugio del culto delle divinità indù. Dopo che i portoghesi iniziarono a governare, le caverne furono danneggiate in misura considerevole. Queste grotte sono state riparate e sono ora conservate come patrimonio mondiale dell’UNESCO dall’anno 1987, e ora sono seguite dall’Istituto Archeologico dell’India.
Sono rimasta innamorata di questo sito archeologico, del viaggio in barca che mi ha portato sull’isola e permesso di ammirare il caos (e anche lo smog) della città da un punto privilegiato. Ho amato anche la passeggiata da fare per arrivare alle caverne (se si hanno problemi di mobilità questo sito non è affatto accessibile): infatti, una volta che la barca attracca, si deve salire una lunga scala lastricata di pietre che si arrampica su per la collina, fiancheggiata da bancarelle e dispettose scimmie. Mi ha permesso in mezza giornata di scoprire molto di più della cultura e della religione di questo paese. Per questo spero di tornare presto in India e vedere molto di più di questa incredibile terra.
Il pomeriggio invece l’ho passato vedendo alcune delle principali attrazioni di questa città, che gli indiani affettuosamente chiamano ‘città dei sogni‘. Questa affollata metropoli non è solo la capitale finanziaria dell’India, fulcro di commercio ed investimenti, ma anche un enorme patrimonio storico e culturale a cielo aperto. Prima di tutto la Porta dell’India: una struttura colossale terminata nel 1924 che si affaccia sul porto di Mumbai. Avvicinarsi a questa enorme porta con la barca tornando dall’isola di Elefanta è assolutamente suggestivo. Si trova nel centrale quartiere di Colaba, proprio quello dove ha vissuto Freddy Mercury, e vi farà sentire come degli esploratori.
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Un must di Mumbai è il museo Mani Bhavan Gandhi. È qui infatti che il grande Mahatma ha vissuto, in questa grande e spaziosa casa fatta di legno. Al suo interno ci sono molti affetti personali, come la lettera che Ghandi scrisse a Hitler, insieme a una serie di raffigurazioni della sua vita riprodotta con pupazzi all’interno di televisori dismessi. Sapere di essere nella stessa casa che anni fa aveva usato Gandhi come base per i suoi spostamenti regala veramente un’energia vibrante.
Sicuramente il giro in bus per la città mi ha permesso di vedere la meravigliosa Marine Drive dove sono state girate numerose scene di film di Bollywood e tutto il caos che solo l’india sa regalare. Una delle emozioni da provare è sicuramente quella di trovarsi nel traffico con la macchine che, come impazzite, superano a destra e a sinistra in un costante suono di clacson.
Non è solo la guida all’inglese che destabilizza, ma quella percezione che né tu né quella macchina in contro senso che si sta avvicinando ad una velocità folle verso di te mentre superi una vettura ha intenzione di rallentare. Guidare qui è un mestiere solo per i locali, ne sono rimasta assolutamente convinta dopo che il mio bus ha superato a tutta velocità la macchina della polizia, per giunta suonando il clacson in modo scocciato e quasi arrogante.
Uno dei motivi per cui voglio tornare a Mumbai è per ammirare il sole tramontare a Dhobi Ghat. Dhobhi Ghat è situata nel cuore di Mahalaxmi ed è famosa per essere la lavanderia a cielo aperto più grande al mondo. Uomini e donne lavorano qui dalle 4:30 della mattina fino alle 22:00 lavando vestiti a mano in grandi lavandini. Si dice che qui vengano lavati la metà dei vestiti di tutta la popolazione di Mumbai, provate solo a immaginare come fanno a rendere i panni al cliente giusto.
Fu iniziata la sua costruzione nell’era vittoriana e ha ancora il suo nome: “Dhobi Ghat”, che significa posto in cui gli uomini delle lavatrici puliscono i vestiti e li asciugano.
Qui ci sono più di 800 famiglie che vivono in due piani del sistema di chawl. Nonostante la crescita in India, queste persone usano ancora lo stesso modo di lavare i vestiti uguale da secoli: usano pietre da fustigazione, spazzolano la soda caustica insieme a tonnellate di acqua.
Arrivare qui è incredibile: tra il fango, tra i bambini che giocano, gatti, ratti e scene di vita quotidiana ci sono panni bianchi, bianchissimi, appesi ai fili tutto intorno alle vasche, con le case colorate e cadenti che spuntano qui e lì e persone che si lavano e finiscono gli ultimi lavori alle luci fioche dei lampioni. Incredibile come qui non ci sia un odore acre e come anche il caos ed il rumore della città rimanga appena fuori queste vasche. È qui che ho visto il contrasto di questa terra, della sua vita, la sua dignità e tutto il fascino che regala. Tra le persone che ti fermano per chiederti una foto insieme e tra le mani consumate degli uomini che lavano grandi teli bianchi.
Costa Crociere – PRO E CONTRO DELLE ESCURSIONI
Sicuramente quella che ho vissuto a bordo di costa neoRiviera con Costa Crociere è stata un’esperienza unica, mai provata prima. Rifarei un’esperienza simile? Sì, e dopo la prima volta credo che sarebbe una esperienza che mi gusterei ancora di più. Quello che mi è piaciuto di più di queste escursioni è la possibilità di visitare tanti posti in così poco tempo che quasi non sembra vero. Quello che mi è piaciuto di meno è visitare tanti posti in così poco tempo. Non sono impazzita, ma stare solo un giorno nello Sri Lanka o due in India mi ha fatto capire che il mio desiderio di visitare questi luoghi, l’india soprattutto, non è un desiderio fatuo. Mi ha fatto capire quanto il viaggio che voglio fare dovrà essere preparato con cura e metodo, ma forse, più di tutto, mi ha fatto capire quanto io mi dovrò preparare: informarmi, leggere e preparare il cuore ad un impatto forte del quale ho avuto solo un assaggio. Ecco, avere solo un assaggio dei posti è la cosa che mi è piaciuta meno della crociera: avrei voluto più tempo per visitare quelle città, soprattutto essendo così lontane da casa. Credo però che sia un modo perfetto per viaggiare, oltre per chi vuole rilassarsi, per chi è un viaggiatore poco esperto o per chi è indeciso se quella meta gli interessa davvero o no. Mentre ero sulla nave parlavo con persone entusiaste delle Maldive che sicuramente sarebbero tornate a vivere una settimana in quel paradiso tropicale e chi ha capito che in India non ci metterà più piede. Io sarei tanto curiosa di vivere questo viaggio in tappe che ho già visto e esplorato con più calma, per vedere come si vivono i ricordi con una esperienza simile.
Voi siete mai stati in crociera? Quale destinazione vi piacerebbe vivere con questa esperienza di viaggio?
In partnership con Costa Crociere
Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7RII e obbiettivo Vario-Tessar® T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS