CHICHÉN ITZÁ – UNA DELLE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO

Messico – Chichén Itzá: una delle 7 meraviglie del mondo

Il mio 2019 è iniziato con un piccolo grande sogno che si è realizzato. Sognavo il caldo del Messico, i suoi colori, i suoi odori, la sua musica, la sua vibrazione. Più di tutto sognavo di visitare una delle sette meraviglie del mondo: Chichén Itzá. Al cospetto del famoso tempio di Kukulkan ero un misto di emozioni, una gioia incontenibile che ti fa saltare a destra e a sinistra, l’incredulità di trovarsi in un luogo fino ad ora visto solo sui libri di storia e la gola secca di chi non sa se è un sogno o realtà. 

Merida è un punto strategico per muoversi nello Yucatan. Questa regione è molto famosa per la presenza di molti siti di rovine archeologiche Maya. Purtroppo tantissimo di questo popolo è andato perduto a causa del colonialismo. Molte pietre sono state usate per costruire le chiese che ammiriamo oggi nelle città coloniali.

Chichén Itzá – come raggiungere il sito

Non è difficile muoversi da Merida, ma se non volete prendere un’auto a noleggio o volete vivere una vacanza in totale relax vi consiglio di rivolgervi all’agenzia Gray Line. Potete acquistare i biglietti sia su internet sia presso l’agenzia. I tour non sono mai affollati, al massimo 10 persone, e comprendono una guida parlante inglese o spagnolo.

A proposito di guide: anche se decidete di muovervi da soli, vi consiglio di fare un tour guidato all’interno dei siti archeologici. Nel corso degli anni sto apprezzando sempre di più le guide o le audioguide, nei musei, nei siti archeologici, e specialmente in luoghi come questi ritengo che senza non potete veramente capire davanti a quale magnificenza della storia vi trovate davanti. A meno che non siate dei conoscitori della storia Maya, ammetto che tutto ciò che conoscevo di questa civiltà era ridotto alle poche pagine studiate sui libri di storia.

CHICHÉN ITZÁ – UNA DELLE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO

Chichén Itzá – una delle sette meraviglie del mondo

Chichén Itzá non ha certo bisogno di presentazioni. È il sito di rovine Maya più conosciuto e visitato di tutta la penisola dello Yucatan, ed è anche una delle sette meraviglie del mondo. Da Merida dista circa un’ora e mezza in auto.

Chichén Itzá è un luogo da visitare assolutamente. Per cercare di combattere la folla di turisti e venditori non c’è niente di meglio che arrivare la mattina presto, all’apertura del sito archeologico.

Chichén Itzá è un sito ampio, con giardini ben curati che contengono una grande varietà di strutture magnificamente restaurate e imponenti: palazzi, templi, piramidi, un enorme campo per il gioco Maya della palla.

 

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Chichén Itzá – la storia

La storia di Chichén Itzá non è per i deboli di cuore. Queste rovine Maya sono avvolte nel mistero e ti restano addosso anche quando torni. Una cosa che le rende così intriganti, oltre alla gigantesca piramide di pietra, è il misterioso declino degli stessi Maya. All’epoca della conquista spagnola, questa grande città e altre simili erano praticamente città fantasma. Gli storici hanno diverse teorie sul perché. La sovrappopolazione potrebbe avere esaurito le risorse ambientali. Una grande siccità o un’altra catastrofe potrebbe aver costretto all’esodo gli abitanti. In ogni caso, le rovine più famose del Messico sono un sito straordinariamente ben restaurato rispetto ad altre rovine Maya della regione: ecco perché è considerata una delle nuove 7 meraviglie del mondo.

Il sito fu riscoperto nel 1841 dall’esploratore americano John L. Stephens, e nel corso dei decenni gli archeologi continuarono a scavare.

CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE

CHICHÉN ITZÁ – LA STORIA

Chichen Itza – i punti di interesse

Cosa vedrete all’interno del sito:

  • El Castillo: il Tempio di Kukulkan domina la parte settentrionale della città. Non grande come le piramidi di Giza ma comunque impressionante! Kukulkan è una divinità rappresentata come un serpente piumato nella religione Maya. La piramide è protetta da enormi teste di serpenti intagliate alla base delle scale. Le quattro scale della piramide rappresentano i quattro punti di una bussola. Ci sono 365 gradini, uno per ogni giorno del calendario solare. Nove terrazze probabilmente simboleggiano la credenza dei Maya in un paradiso a nove livelli. Gli scienziati hanno recentemente scoperto che questa piramide ha in realtà altre due piramidi al suo interno. L’iconica piramide con scalinate che corrono lungo i quattro lati fino alla sommità è un tripudio di conoscenze matematiche e astronomiche: sapete che agli equinozi di primavera e autunno, al calare e al sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un’ombra a forma di serpente piumato lungo la scalinata nord? Tornerò qui, e ci tornerò per vedere questo spettacolo unico, promesso.

CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE

CHICHÉN ITZÁ – UNA DELLE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO CHICHÉN ITZÁ – LA STORIA

  • il tempio dei guerrieri: alcune delle 200 colonne sul lato sud raffigurano guerrieri in bassorilievo. Le colonne una volta sostenevano un sistema di copertura che è da tempo scomparso. Conosciuta anche come la Sala delle Mille Colonne, questo grande spazio potrebbe essere stato un luogo di incontro o un mercato coperto.

CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE

  • il campo di gioco: a sinistra della piramide principale si trova il famoso campo da calcio Maya. Molti siti includono campi da gioco ma quello di Chichén Itzá è il più grande del mondo. Gli atleti Maya dovevano giocare una partita in cui una palla di gomma (che rappresenta il sole) doveva passare un piccolo cerchio di pietra arroccato molto in alto su un muro, senza usare le mani o i piedi, giocando quindi con le anche. Non vi ricorda anche a voi un po’ il quidditch? Alcune incisioni suggeriscono che il capitano della squadra vincente fosse decapitato, il che era un segno d’onore. Questo gioco con la palla ha oltre 3.500 anni, rappresentando così il primo gioco organizzato nella storia degli sport. Alcune partite furono giocate per risolvere argomenti tra città rivali o come alternativa alla guerra a tutto campo.

CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE CHICHEN ITZA - I PUNTI DI INTERESSE

Chichén Itzá – non si può salire sulle rovine

A Chichén Itzá è vietato scalare le rovine Maya. In tantissimi mi han scritto che fino ad una decina di anni fa si poteva scalare il tempio di Kukulkan, ma questo adesso non è più possibile. Un po’ dispiace, anche se dal vivo le scale sembrano veramente ripidissime. Inoltre, credo che l’enorme successo di questo sito negli ultimi anni ed il numero astronomico di turisti che lo visitano ogni anno abbiano spinto a questa decisione per preservare al meglio questo luogo.

Chichén Itzá – cosa sono i cenote

Sapete cosa è un cenote? Avete mai sentito questa parola? La penisola dello Yucután è fatta di pietra calcarea che copre un sistema di fiumi sotterranei. Nel corso di milioni di anni, l’acqua ha eroso le sacche di calcare e ha creato enormi “buchi”, chiamati cenotes, che possono essere profondi centinaia di metri. Sono fenomeni naturali, sprofondamenti nella superficie terrestre nati quando il tetto di una caverna piena d’acqua crolla. Si stima che la penisola conti circa 7.000 cenotes.

I cenotes erano la principale fonte di acqua dolce per l’antica civiltà Maya. I Maya credevano che i cenotes fossero sacri e talvolta li usavano per offerte sacrificali. Oggetti preziosi come oro, giada e rame venivano gettati nei cenotes come offerta al dio della pioggia Maya, Chaac. Anche esseri umani venivano sacrificati.

CHICHÉN ITZÁ – CENONE IK KIL CHICHÉN ITZÁ – CENONE IK KIL CHICHÉN ITZÁ – CENONE IK KIL

Chichén Itzá – cenone Ik Kil

A pochi metri dal sito archeologico di Chichén Itzá si trova il cenote Ik Kil, uno dei più famosi. Purtroppo è stato l’unico cenote che ho avuto modo di vedere durante il mio viaggio, ma sono ancora giovane e non nego che spero di tornare in questa terra meravigliosa.

Nonostante sia diventato un sito turistico, è secondo me uno spettacolo non indifferente poter ammirare questa meraviglia della natura dall’alto: ci si rende conto di quanto sia profondo e di come sia fatto.

 

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Chichén Itzá –  nuotare in un cenote

Nuotare in un cenote è un’esperienza sacra, quasi mistica. È strano, ma dopo averne visitato uno, posso capire come i Maya credessero che i cenotes fossero porte per l’aldilà. Io chiaramente non ho nuotato, non tanto perché temo i fantasmi di quelli che qui sono stati sacrificati, ma temo l’acqua gelida, e qui, dove l’acqua non vede mai la luce del sole, è particolarmente gelida. Però ho romanticamente incoraggiato il mio ragazzo a farlo: “dai, quando ti ricapita?”

Il cenote Ik Kil è profondo 39 metri e largo 60. C’è una scala che scende in acqua, non devi saltare! Non c’è bisogno di creme solari nel cenote, tuttavia optate per una crema solare biodegradabile se decidete di usarla. L’unica pecca di questo sito è il suo affollamento: condividerete l’esperienza di un bagno insieme ad altre decine di persone.

CHICHÉN ITZÁ – CENONE IK KIL CHICHÉN ITZÁ – CENONE IK KIL

Sognavo questo luogo da tempo e non mi ha deluso. Anzi, qui la realtà ha superato la fantasia, i miei sogni di questo luogo che avevo creato a partire da film, documentari e libri. È stato anche il mio primo sito archeologico Maya e non ha deluso le mie aspettative. Nonostante siano luoghi famosi e affollati, hanno quella magia che ti permette di goderti la visita al massimo. Sono quelle esperienze che ti restano sulla pelle e non nego che mi è rimasta anche un po’ di curiosità sui Maya e sul volere conoscere di più di questa misteriosa e antica civiltà. Voi ci siete mai stati?

Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7RII e obbiettivo Vario-Tessar® T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS

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