Salta, è una piccola provincia situata nel nord-ovest dell’Argentina, nella valle di Lerma ai piedi delle Ande. La sua caratteristica principale sono i paesaggi: montagne coloratissime, colline verdi, paesaggi desertici, spazi sconfinati e cieli azzurri che vi lasceranno senza fiato.
Salta ha un immenso fascino, edifici coloniali colorati, rovine Inca, musei fuori dal comune, ed è un ottimo punto di partenza per esplorare lo splendido paesaggio della vicina provincia di Jujuy. Jujuy si trova al confine tra Cile e Bolivia, ed è la capitale dei lama e dei cactus. I suoi bellissimi canyon, le gigantesche saline e le montagne arcobaleno, sono assolutamente da vedere.
indice:
il fascino di un villaggio
punto di riferimento per visitare la provincia
MUSEO DE ARQUEOLOGÍA DE ALTA MONTAÑA
LE MUMMIE DEI BAMBINI
MUSEO GÜEMES
MUSEO HISTÓRICO DEL NORTE
CERRO SAN BERNARDO
IGLESIA SAN FRANCISCO
LE FOGLIE DI COCA
PERCHÈ SI MASTICANO LE FOGLIE DI COCA
I PIATTI DELLA TRADIZIONE
salta – il fascino di un villaggio
Salta è la capitale della provincia omonima nel nord dell’Argentina, ed è conosciuta come “Salta la Linda”. La zona è famosa per la sua musica folcloristica e per i vini bianchi, particolarmente deliziosi, grazie alle condizioni favorevoli create dall’alta quota. Fidatemi di me, al ristorante ordinate sempre un “torrontes”!
Sebbene, Salta, sia la settima città più popolosa dell’Argentina, camminando tra le sue strade la sensazione che regala è quella di un villaggio. Sarà per le sue strade acciottolate, per la mancanza di auto nel centro storico, per l’assenza di edifici alti, ma l’atmosfera che si respira è quella di una piccola città. Solo arrivando sulla cima delle collina di San Bernardo, si può ammirare la sua imponenza.
Parlando della sua cultura, Salta, è la provincia più indigena dell’Argentina. Non ha niente di simile alla più europea Buenos Aires. La gente del posto vanta di vivere in un posto in cui, lo stile di vita, è molto semplice, dove l’atmosfera è tranquilla e molto genuina.
Questa provincia, viene visitata per la maggior parte dagli stessi argentini, pochi sono i turisti europei che la conoscano.
Salta – punto di riferimento per visitare la provincia
Sono arrivata nella città di Salta, dopo il mio viaggio alle cacate di Iguazù. Raggiungerla è stato molto semplice, sono tanti i voli che Aerolineas Argentinas mette a disposizione per collegare le due località, senza passare da Buenos Aires.
Come vi dicevo, la città di Salta è un punto di riferimento ottimale, per chi vuole visitare la provincia. Io ho fatto così, ho soggiornato per sei giorni in questa città, presso la struttura Hotel Posada del Sol, che vi consiglio per la sua centralità.
Gran parte della città di Salta, si può visitare semplicemente camminando. Punto di partenza è Plaza 9 de Julio, piazza e cuore di questa piccola città. Salteños di tutte le età si esibiscono nei loro balli tradizionali, sedetevi in uno dei caffè della piazza e godetevi lo spettacolo, magari bevendo una birra locale “Salta”, io vi consiglio “la negra”.
Spicca nella piazza la bellissima e rosa Catedral Basílica de Salta y Santuario del Señor y la Virgen del Milagro, un tempo chiesa di un massone.
salta – MUSEO DE ARQUEOLOGÍA DE ALTA MONTAÑA
Uno dei musei più singolari del mondo si trova proprio qui; da nessun’altra parte è possibile vedere mummie di bambini Inca perfettamente conservati, che furono sacrificati all’alto regno. Sto parlando del Museo de Arqueología de Alta Montaña.
Il museo è famoso in tutto il mondo, proprio per le mummie dei bambini, trovati a 6800 metri di quota nel vulcano Llullaillaco, nelle Ande ad est della provincia di Salta, lungo il confine con il Cile.
Scoperti dall’antropologo nordamericano, Johan Reinhard, nel 1999, trovò i corpi dei bambini di Llullaillaco e il loro tesoro di beni funerari.
In lingua quechua, Llullaillaco, significa “acqua della memoria” o “ciò che nasconde l’acqua”.
salta – le mummie dei bambini
Non è un caso che sono stati scoperti in questa zona questi corpi, l’Argentina faceva parte dell’Impero Inca, di cui Cusco, in Perù, ne era la capitale. Il museo è un modo per conoscere il cosmo Inca e la loro connessione con il mondo spirituale. All’interno del museo scoprirete che i bambini sono stati sacrificati agli dei, studiando la loro corporazione fisica, si nota che i teschi sono intenzionalmente deformati, questo a testimonianza della loro nobile origine e elevata reputazione sociale.
Sebbene i bambini ritrovati siano tre, vengono esposti, sotto una teca per permetterne la conservazione, uno alla volta. Quando sono sta io, era esibito el Niño di 7 anni, La Doncella ha invece 15 anni e La Niña del Rayo ne ha 6. Non è assolutamente consentito, nel rispetto della cultura Inca, fare foto all’interno del museo.
Al secondo piano è conservata una seconda mummia, la Reina del Cerro. Una bambina sacrificata alle divinità durante una celebrazione chiamata Capococha. A differenza delle atre, non fu ritrova da ricercatori, ma bensì da trafficanti di reperti, che la vendettero a un collezionista privato di Buenos Aires. Per questo il suo stato di conservazione non è dei migliori.
salta – museo Güemes
Un museo molto carino è il museo Güemes. Questo museo ha lo scopo di introdurvi e raccontarvi, la vita e la morte di Martin Miguel de Güemes, un eroe di Salta che ha avuto un ruolo fondamentale nella guerra di indipendenza argentina. Il museo è interattivo, mappe animate, scrigni che si aprono e quadri parlanti, vi racconteranno la storia di questo personaggio storico. Il percorso dura circa una ora, l’unica limitazione è che tutti i contenuti audio sono in spagnolo.
salta – MUSEO HISTÓRICO DEL NORTE
Come Buenos Aires, anche Salta ha un “cabildo”. A differenza di quello della capitale argentina, il Cabildo di Salta, conserva le dimensioni originarie dell’edificio, che fu la dimora dei governatori fino al 1880. Successivamente fu occupato da attività commerciali, e fu persino convertito in un hotel.
All’inizio del XX secolo, il cabildo, fu dichiarato Monumento Storico Nazionale, oggi prende il nome di Museo Histórico del Norte, dove è possibile vedere collezioni di oggetti coloniali, mezzi di trasporto dell’epoca e anche alcuni gioielli di arte sacra.
salta – Cerro San Bernardo
Non perdete l’occasione di vedere Salta dall’alto. Il punto panoramico si trova sul Cerro San Bernardo, non spaventatevi non siete obbligati a fare quella salita a piedi, c’è una funivia che si trova nel Parque San Martin, in cinque minuti vi porta fino alla cima. Tante sono le bancarelle di artigianato locale tra cui curiosare.
salta – Iglesia San Francisco
Nel tragitto per raggiungere la funivia, passerete accanto alla Iglesia San Francisco, che ha annesso anche un convento, che però non si può vistare. L’esterno abbagliante rosso e oro, accatastato su colonne bianche a strati, come una folle torta nuziale, è forse più impressionante della cattedrale. È una delle chiese di retaggio architettonico spagnolo più belle e meglio conservate di tutto il paese. La torre campanaria, che si erge accanto alla chiesa, è la più del Sud America, con i suoi 54 metri di altezza.
salta – le foglie di coca
Le culture del nord dell’argentina sono ricche di rituali, andati però perduti nel tempo. La popolazione salteña, è molto legata alle sue origini inca, vi accorgerete di come ne siano orgogliosi e fortemente legati.
Uno dei riti che si è conservato è il “coquear”. Coquear, è il nome dato all’atto di masticare le foglie della pianta di coca, una tradizione Inca adottata dalla comunità Quechua.
Si parla di masticare, ma in realtà il gesto è quello di aggomitolare, arrotolare le foglie con la lingua, formando una sorta di pallina, acuyico, che poi si posiziona tra la guancia e la mandibola e si lascia per ore. Al contatto con la saliva, la foglia di coca, inizieranno a rilasciare i succhi che vengono lentamente assaporati.
salta – perchè si masticano le foglie di coca
La credenza popolare, ereditata dalle comunità aborigene, è che il dio del sole mandò i suoi figli, Manco Capac e Mama Okllu, sulla Terra con il dono della coca. Attualmente, la foglia di coca, continua a essere presente nelle attività quotidiane degli abitanti, sopratutto quelli della regione di Jujuy. L’utilizzo della coca, serve per contrastare la sensazione di fame o di sete, per ridurre l’affaticamento ed il sonno. Altro motivo per cui si utilizza, è per contrastare gli effetti dell’alta quota. Quello che non vi ho detto è che Salta si trova a 1100 metri di quota, ma andando alla Salinas grande, Cafayate o Cachi, raggiungere anche i 4000 metri. Masticare le foglie aiuta a combattere i segni di stanchezza e affaticamento, prodotti dalla mancanza di ossigeno.
Le ho provate? Si, la guida con la quale sono stata a Humahuaca, mi ha spiegato come consumarle nel modo corretto. Per le strade di Salta, si trovano ovunque vendute in bustine. Facciamo chiarezza, non è droga e quindi non vi darà nessun effetto di stordimento. Di cosa sanno? Di erba, il sapore è quello amaro del mate o del tea.
Ricordatevi di non portale con voi! Nella provincia di Salta, nessuno vi farà eccezione, è legale comprare le foglie, detenerle e consumarle, ma questo non vale fuori dalla provincia.
salta – i piatti della tradizione
Ci sono dei piatti tipici di questa regione che dovete assolutamente provare. Io li ho assaggiati tutti, e non saprei sinceramente dire quale mi è piaciuto di più.
- Empanadas salteñas, ho scoperto che dire “Salta” è quasi sinonimico di dire “empanadas”. Le varianti sono tante, ci sono di carne, di formaggio, di charqui, una carne essiccata al sole, e di quinoa. Si dice che le empanadas salteñas siano da “gambe aperte”, perchè sono così succose che devi mangiarle con le gambe divaricate per non macchiarti. Dove provare le migliori? Sicuramente da “La Tacita”.
- Las humitas en chala, sono preparate con choclo, un mais tipico del Sud America bianco e dai chicchi grandi, avvolte nelle bucce di mais fresche, chalas, come se fossero un pacchetto. Prima di aprire il pacchetto, è necessario sentire l’aroma invitante e poi tagliare il guato, il filo fatto con il chala, utilizzato per legare il pacchetto, e solo allora aprire il pacchetto e assaporare il suo ripieno. Le humitas sono un’arte. Potete provare anche le humitas a la olla, che non sono avvolte dal chalas, ma servite in un pentolino. Da “Aires Caseros” ho mangiato una delle più buone humitas a la olla.
- Tamales, in questo caso le foglie di mais che avvolgono la pannocchia, chalas sono riempite con una deliziosa miscela di farina di mais e carne tagliuzzata, sia di agnello bollito che di maiale. I tamales sono spesso arricchiti con l’aggiunta di cipolle, pimentón e peperoni ají. Quando vengono assemblati, i tamales salteños, vengono fatti bollire, quindi rimossi dalle bucce e consumati caldi.
Si differenziano dalle humitas perchè, in quest’ultime, si usa il chicco bollito e non la farina. - Locro, uno stufato di mais, fagioli e zucca a cui si aggiunge manzo e maiale. È un tipico piatto invernale, ma fidatevi se vi dico di sfidare le alte temperature estive, per deliziare il vostro palato con questo piatto ricco e abbondante. Provate quello del ristorante “Adobe Cocina Regional”.
- Cazuela de llama, la carne di lama è la stella di questo tradizionale stufato, preparato bollendo la carne di lama con carote, riso e papas andinas, le patate colorare di questa regione, fino a quando non diventano morbide. C’è anche la variante con il capretto, cazuela de cabrito.
La carne di lama è molto consumata in questa regione, tanto che viene servita anche la milanesa, una sorta di cotoletta fritta, di lama. Il sapore della carne di lama è molto simile a quello della selvaggina, ed è molto morbida. Io ero scettica, ma una volta provata…
- Quesillo con dulce de cayote, nueces y miel de caña, è un tipico dolce della provincia del nord dell’Argentina. Io l’ho assaggiato una sera a Purmamarca, e ho capito che non è quel tipo di dolce che mi piace.
Il quesito è un tipico formaggio, realizzato in questa regione, morbido e leggermente salato, che viene accompagnato dalla marmalleta di cayote, una specie di zucchina, noci e miele estremamente dolce. Vi consiglio invece di assaggiare il dolce di quinoa, tipico sempre di questa zona.
Se già Salta vi ha fatto innamorare, aspettate di vedere Cafayate, Cachi, Humahuaca, la Salinas Grande con i loro paesaggi straordinari. Pronti per partire per questa avventura?
Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7R III e obbiettivo Vario-Tessar® T* FE 24-70 mm F4 ZA OSS e Planar T* FE 50mm F1.4 ZA