Siena, è una delle mie città preferite della Toscana, ed ovviamente di tutta Italia. Ci sono stata tante volte, tanto da poter dire di conoscerla bene. Siena, mi affascina per le sue contrade, la sua storia e per i suoi monumenti.
Una città ricca di musei e di punti panoramici da perdere la testa. Oggi, voglio condividere con voi un itinerario di due giorni, alla scoperta di luoghi insoliti, di viste che tolgono il fiato, di sapori genuini e, ovviamente, vino.
indice:
Palazzo comunale ed il governo dei nove
MUSEO CIVICO
SANTA MARIA DELLA SCALA
L’ORIGINALE DELLA FONTE GAIA
IL DUOMO DI SIENA
LA PORTA DEL CIELO
IL FACCIATONE
TORRE DEL MANGIA
PALAZZO SANSEDONI
TORRE DI ROCCABRUNA
BOTTEGA D’ARTE MARCO CARATELLI
SCUOLA CUCINA LELLA
DIEVOLE
Palazzo comunale ed il governo dei nove
Il museo Civico, è uno dei luoghi meno conosciuti di Siena. Pur essendo uno tra i più significativi esempi architettonici gotici dell’Italia Medievale, non conta molti visitatori.
Il museo Civico, ha sede all’interno del palazzo Pubblico. Quest’ultimo, venne costruito tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, quando Siena era al massimo del suo potere. Era la sede del Governo dei Nove, ovvero i Nove Signori della Repubblica, ed ancora oggi è la sede del Municipio.
Il governo dei Nove, fu una della principali magistrature della Repubblica di Siena, in carica dal 1287 al 1355. Questa amministrazione fu definita “del buon governo”, e si concluse a causa di gravi crisi economiche, carestie ed epidemie. Fu questo, un periodo di grande splendore politico, ed economico, per la città di Siena, durante il quale, vennero aperti numerosi cantieri, tra gli altri quello del Duomo, vennero edificati vari palazzi, e completata gran parte della cinta muraria.
MUSEO CIVICO
Il museo Civico, si divide su 14 sale, splendidamente affrescate e dai soffitti in legno. Le prime quattro sale sono la Quadreria, e racchiudono splendide opere di pittura italiane, ed europea del XVI e XVII secolo, e pittura senese dal XIV al XVIII secolo.
Sicuramente la sala del Consiglio, detta sala del Mappamondo, è una delle sale più belle. Il nome proviene dalla antica presenza di un mappamondo gigante, girevole, che purtroppo è andato perduto, ma del quale abbiamo una testimonianza sulle pareti.
Proprio dalla Sala del Mappamondo, iniziò il programma di decorazione del palazzo, attraverso il dipinto più famoso ed importante del museo Civico: la “Maestà” di Simone Martini ,datata 1315. Si voleva testimoniare, la speciale devozione ,che i senesi hanno avutonin ogni tempo, verso la Madre Celeste. Questo dipinto era talmente importante e prezioso, che al suo interno sono stati inseriti elementi materiali, possiamo dire che è uno dei primi esempi di quadri polimaterici. Si trova vera carta, che impreziosisce la pergamena tenuta in mano dal Bambin Gesù, all’interno dell’altare troviamo frammenti di vetro, ed il mantello della Madonna è chiuso con gioielli.
Adiacente, si trova la Sala dei Nove, o sala della Pace. Qui troviamo l’ “Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo”: un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti. Questi affreschi, dovevano ispirare l’operato dei governatori, che si riunivano in queste sale. Da una parte si trovano i benefici di un governo sorretto dagli ideali di giustizia, concordia, sapienza e sicurezza, dall’altra le conseguenze nefaste di un governo malsano, come violenza, distruzione, povertà e morte.
Imperdibile, infine, il panorama dalla Loggia dei Nove, su piazza del Mercato sulla parte meridionale della città. Da qui, i Nove che governavano la città, potevano ammirare i possedimenti di Siena fino all’orizzonte, e sembrava di dominare il mondo.
SANTA MARIA DELLA SCALA
Il complesso di Santa Maria della Scala, si affaccia proprio davanti al Duomo ed è un complesso museale vastissimo. La sua unicità, e particolarità, è nella costruzione stessa, gli spazzi sono stratificati nei secoli, andando a costruire un complesso molto vasto, ricco di storia.
Pensate che è uno dei luoghi di cura più antichi al mondo, secondo soltanto a quello di Istanbul, è di fatto, il primo ospedale dell’Occidente. Fondato all’inizio del IX secolo, nell’anno Mille si struttura come “spedale”, ovvero struttura per l’accoglienza ai poveri e ai pellegrini, grazie ai canonici del Duomo.
Il nome, “della Scala”, ricorda proprio la sua ubicazione davanti al sagrato della Cattedrale. La struttura ospedaliera continuerà a crescere, diventando una vera e propria metafora, e specchio, della città di Siena. Diventò in seguito, anche la sede di un orfanotrofio. L’ospedale manterrà la propria funzione fino ai primi anni 90, seppur gradualmente in forma ridotta.
L’itinerario museale, è davvero molto vasto, considerate quindi di dedicare anche più di una ora alla sua scoperta. Si inizia con la bellissima “Vecchia Sacrestia di Santa Maria”, con le pareti, e il soffitto a volte, completamente affrescato con scene del Vecchio e Nuovo Testamento.
Sicuramente, la sala più bella è quella del “Pellegrinaio”, nella quale il ciclo di affreschi è unico al mondo, e rappresenta scene di vita giornaliere nell’ospedale del 1400. Si continua con la Corte delle Fanciulle, le antiche sale ospedaliere, e la Cappella della Madonna.
l’originale della fonte gaia
Il percorso prosegue nei piani inferiori, dove è stato allestito, recentemente, una sezione che contiene l’originale della Fonte Gaia, dopo un ventennale restauro. L’allestimento consente di immaginarne la grandezza originaria, i frammenti sono stati ordinati all’interno di antico fienile medievale, che aveva la funzione di rifocillare gli animali al termine del trasporto dei materiali, occorrenti per il funzionamento dell’enorme complesso ospedaliero.
Nel 1346, in Piazza del Campo zampillò l’acqua e, per la gioia spontanea della popolazione, fu chiamata “Gaia”, era simbolo di potenza e ricchezza. Per incrementarne ancora di più il prestigio, venne decorata con una serie di sculture, commissionate a Jacopo della Quercia, quella che troviamo oggi in piazza è una copia dell’800.
IL DUOMO DI SIENA
Il Duomo di Siena è il capolavoro gotico toscano, custode di opere d’arte di Michelangelo, Donatello e Nicola Pisano. Varcata la soglia della Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalante al XIII secolo, si resta sorpresi dai colori bianco e verde delle colonne di marmo, dal soffitto a volte blue con le stelle dorate, ed il pavimento, che combina le tecniche del graffito e del commesso marmoreo.
Piccola perla, all’interno della Cattedrale, è la Libreria Piccolomini, costruita per raccogliere il ricco patrimonio librario del Papa senese Pio II, che però non fu mai destinata a questo scopo, e conserva preziosi antifonari miniati.
La porta del cielo
La pavimentazione è però il capolavoro, unico nel suo genere, del Duomo. Solitamente è coperto, per preservarne la sua bellezza, ed apre per un periodo di tempo limitato ogni anno. In concomitanza con la scopertura del pavimento, apre la Porta del Cielo: un percorso nelle soffitte e sui ballatoi, per ammirare i capolavori conservati nel Duomo, da una prospettiva completamente diversa.
Una scala a chiocciola, nascosta agli occhi dei visitatori, di 79 gradini conduce al sottotetto dove sono conservati 14 gargoleys originali. Le vedute esterne, si hanno costeggiando sia la navata destra, che quella sinistra della Cattedrale, e regalano una panoramica a 360 gradi, per ammirare scorci meravigliosi come Piazza del Campo, la Torre del Mangia, il Facciatone, e tutto il paesaggio che circonda la città.
Dal ballatoio, si possono ammirare le stelle dorante che adornano la cupola, l’altare maggiore e i capolavori scultorei, oltre che la vetrata di Duccio Buoninsenga, le teste dei Papi e degli Imperatori, nonché gli antichi gargoyle da cui scorreva via l’acqua piovana. Ovviamente, accedendo alla Porta del Cielo, si ha una prospettiva unica, e completa, sul pavimento.
L’impresa decorativa del pavimento marmoreo, che interessa 1300 metri quadri, durò circa 400 anni, dal XIV al XVII secolo, ed è formato da 56 scene. Inizialmente, il lavoro fu basato sulla semplicità, ma, con il passare del tempo, si è evoluto, fino a realizzare scene come vere e proprie opere pittoriche, che rappresentano l’evolversi della filosofia umana. Si parte dalla saggezza di Ermete Trismegisto, si passa alla mitologia greco-romana, alla scene bibliche, per arrivare alla verità assoluta rappresentata da Dio.
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IL FACCIATONE
Sicuramente uno dei punti panoramici più belli di Siena, è quello che si può ammirare dal Facciatone. Quello che, sicuramente, incuriosisce è il nome.
La storia ci racconta, che nel 1339 venne deciso di ampliare il Duomo di Siena. Il progetto prevedeva, che l’attuale Cattedrale, dovesse rappresentare soltanto il transetto del Duomo Nuovo. La realizzazione dell’opera, doveva concretizzarsi attraverso l’edificazione di tre nuove navate, per ottenere una Cattedrale più grande della rivale Firenze, ma a causa di varie difficoltà, tra cui la peste, la mancanza di fondi e gravi errori statitici, i lavori fuori fermati. Quella che vediamo oggi ,è quindi la facciata, che negli anni è stata ribattezza Facciatone.
Non solo potrete ammirare uno scorcio stupendo sulla città di Siena, ma all’interno si trova il Museo dell’Opera Metropolitana, istituito nel 1869 nel quale si trova la “maestà” di Duccio di Buoninsegna, capolavoro dell’arte pittorica senese.
TORRE DEL MANGIA
Se si viene a Siena, sopratutto per la prima volta, non si può non salire sulla torre del Mangia. Visibile da ogni angolo della città, con i 88 metri di altezza, svetta sui tetti di Siena, nonostante parta dal punto più basso di Piazza del Campo.
Ha la stessa altezza del campanile del del Duomo, un caso? Assolutamente no, ma la testimonianza tra equivalenza politica e religiosa. Edificata nel 1338, ha questo curioso nome, perché Giovanni di Balduccio, colui che suonò le campane della torre fino al 1360, era celebre per sperperare i suoi danari in lauti pranzi. Per questo, i senesi lo soprannominarono “Mangiaguadagni”, abbreviato Mangia. Nel 1360 fu poi installano il primo orologio meccanico, ed il suo lavoro non fu più necessario.
Una leggenda narra che ai quattro angoli della torre, siano murate monete portafortuna, con lettere ebraiche e latine incise. Una usanza in voga nel Medioevo, che serviva per proteggere le costruzioni da fulmini e sventure.
400 gradini uno dopo l’altro mettono a dura prova le ginocchia, ma da qui potrete ammirare la singolare forma a conchiglia di Piazza del Campo, divisa in 9 spicchi in onore al Governo dei Nove. La vista è impagabile e merita lo sforzo fisico.
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PALAZZO SANSEDONi
Palazzo Sansedoni, è la sede della Fondazione Monte dei Paschi, non è sempre aperto, ma vi consiglio di informarvi sulle giornate di apertura annue e se siete a Siena in quei giorni non perdete l’occasione per visitarlo.
Tra gli edifici che si affacciano in Piazza del Campo, Palazzo Sansedoni, si distingue per la presenza di una singolare torre a pianta rombica, e per l’eleganza con la quale segue l’andamento curvilineo della piazza.
Questo palazzo, ospita le stanze che furono la dimora della famiglia Sansedoni, una delle famiglie più prestigiose nel Medioevo, e la Collezione Opere d’Arte, composta da opere e manufatti, significativi per il panorama storico artistico del territorio senese. Gli interni del Palazzo, si caratterizzano di una decorazione molto suggestiva.
Da non perdere, la splendida Capella del Beato Ambrogio, uno dei maggiori episodi barocchi nella Siena del tempo, con arredi sacri provenienti da botteghe artigiani locali degli inizi del XIX secolo, e strettamente legati alle vicende del Palazzo e della famiglia. Qui, ancora oggi si celebra la messa, in ricorrenza della morte del Beato Ambrogio, in presenza delle autorità cittadine.
TORRE DI ROCCABRUNA
Se siete alla ricerca di una location esclusiva, per un evento speciale, come una proposta di matrimonio, Rocca Bruna vi lascerà senza fiato. Da qui si domina Siena e Piazza del Campo. 117 gradini conducono all’appartamento più alto, arredato con gusto nobiliare, un salotto dai toni morbidi ed eleganti. Solo alcuni scalini vi porteranno all’esterno del tetto della Torre: un salotto a cielo aperto sui tetti della città, ed un affaccio esclusivo sulla piazza, che vi faranno restare a bocca aperta e vivere una esperienza unica.
BOTTEGA D’ARTE MARCO CARATELLI
Se volete fare un viaggio nel passato, vi consiglio di andare a salutare Marco Caratelli, in via Monna Agnese 7, dove troverete la sua “Bottega d’Arte”. Marco realizza riproduzioni pittoriche di grandi opere senesi del ‘300-‘400 utilizzando le stesse tecniche di allora, i soggetti sono le iconografiche classiche della pittura medievale senese, oppure riproduzione di particolari ricavati dai grandi trittici.
La tecnica che utilizza Marco, è quella della “doratura”. Un procedimento antico, citato nei trattati medievali. Marco ci ha spiegato che la parte fondamentale è la scelta del legno, e che per la doratura utilizza oro zecchino 23kr, poi lucidato con pietra agata. Successivamente inizia la magia della tempera al rosso d’uovo, pigmenti naturali diluiti in acqua e rosso d’uovo che ha la funzione di fare da collante. La stessa tecnica utilizzata nelle botte del 1200 e del 1300.
Fermatevi a sbirciare la sua bottega. Guardarlo all’opera è uno spettacolo per gli occhi, sembra quasi di tornare a passeggiare tra le vie di una Siena antica.
SCUOLA CUCINA di LELLA
La scuola di cucina di Lella Cesari Ciampoli è la prima scuola di cucina a Siena, e tra le 100 prime scuole di cucina italiana. Lella conosce tanti segreti dell’arte culinaria, sopratutto quelli della cucina tradizionale toscana, segreti che condivide con i suoi allievi.
Penso che sia una idea deliziosa, ed una esperienza che vi rimarrà nel cuore, quella di regalarsi una lezione di cucina toscana, durante la quale potete imparare a fare la pappa al pomodoro, i pici ed i famosi ricciarelli.
Anche se non sono una bravissima cuoca, mi sono davvero divertita molto a seguire la lezione con Lella, confesso anche di aver rifatto un paio di ricette a casa. Immaginate come sarà bello sorprendere i vostri ospiti, con i pici freschi preparati da voi.
DIEVOLE
Non lontano da Siena si trova Dievole, una antica tenuta Castelnuovo Berardenga, che vanta una storia lunga mille anni. Un piccolo angolo della Toscana, noto per essere un paradiso terreste. Qui natura e uomo dialogo, come si evince anche dal nome stesso: la radice del nome Dievole, può essere fatta risalire al significato “Dio Vuole”.
Il nome di Dievole comprare per la prima volta ufficialmente nel XI secolo, precisamente il 10 maggio 1090. Si legge nel contratto del notaio Belluno, che vennero pagati due capponi, tre pani e sei “denari lucchesi” di buon argento, per l’affitto annuale di una vigna nella valle divina, Dievole.
Una tenuta di sentieri e stradine, che si diramano tra poderi, boschi e terreni coltivati. Ovviamente in questa zona spicca la produzione della DOCG Chianti Classico, ma anche l’olio extravergine di oliva DOP.
Nel 2012 Dievole inizia un armonico, e graduale, rinnovamento per far risaltare l’identità di questi luoghi. Un sogno che diventa un obbiettivo, una evoluzione all’insegna del territorio, che guarda al futuro, per custodire l’atmosfera e la qualità.
Io sono venuta a Dievole per una degustazione nel loro stupendo Wine Club, dove ho avuto la possibilità di conoscere i loro vini più pregiati: Campinovi Bianco Toscana IGT, Novecento Chianti Classici DOCG, Vigna di Sessina Chianti Classico gran Selezione Docg. Se siete a Siena e volete scoprire tutti i sapori del vino di questa terra, una degustazione a Dievole è fondamentale. Non dimenticate di provare l’olio!
Dove alloggiare a siena
Quasi mi ero dimenticata di darvi l’ultimo consiglio, dove alloggiare a Siena. Io vi consiglio l’hotel Palazzetto Rosso. Un boutique hotel al centro di Siena dove antico e moderno si incontrano in un matrimonio perfetto. Ubicato in un antico palazzo interamente rivestito in mattoni, a pochi passi da Piazza del Campo che si distingue per la sua tranquillità. All’interno rimarrete affascinanti dalla sua scala monumentale, che vi condurrà nell’intimità delle camere da letto.
Siena è come sempre una grande scoperta, di arte, di storia, di sapori. Siena è la città dove non mi stancherò mai di andare e che ogni volta mi sa regalare emozioni uniche. Conoscevate tutti questi luoghi? Ci siete mai stati?
In partnership con Conventionbureau
Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7R II