Romagna- un mosaico di vita

La Romagna è un mosaico di vita, fatto di vino, di colline, di romagnoli, di storia, di gastronomia e di cultura. Sono stata alla scoperta di questo territorio insieme al Consorzio Vini di Romagna che, dal 1962, riunisce aziende e produttori di vino per tutelarne la produzione.

Non è stato un viaggio dove si è parlato solo di vino, ma il vino è stato il motore della scoperta del territorio, per andarne a esplorare la sua anima più profonda.

Il vino di Romagna

Non posso che non iniziare dal protagonista di questo racconto, perchè il vino rispecchia il cuore di questo territorio. Il vino ha passione, quello della terra e del lavoro delle persone che lo producono. Il vino ha il sorriso ed il carattere di chi abita queste terre. Il vino ha la cultura accogliente, aperta, ospitale di questa terra. Sopratutto qui il vino ha sapienza.

I vini che siamo andati a scoprire sono due vitigni autoctoni della Romagna: Albana DOCG e Sangiovese DOCG.

Albana di Romagna

L’Albana vanta una storia molto lunga. Questo vino bianco era molto apprezzato da Galla Placidia, imperatrice romana, figlia di Teodosio I. I primi a parlare di questo vino furono addirittura Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane che lo descrivevano, già all’epoca, come un prodotto eccellente. Il nome stesso è di origine romana e deriva dalla parola “albus”, traducibile con “chiaro” o “bianco per eccellenza”, in riferimento al colore chiaro delle uve Albana, oppure al fatto che nell’Impero Romano, era considerato il migliore vitigno a bacca bianca.

L’ Albana si sviluppa in 7 comuni della provincia di Bologna, 10 comuni della provincia di Forlì-Cesena e 5 comuni della provincia di Ravenna.

Lo contraddistingue un colore giallo paglierino con un sapore asciutto, caldo e armonico. Questo vino ha più varianti, da quella secca a quella passito, quest’ultima con un colore più tendente al dorato. Mi ha veramente stupita scoprire che la Romagna è una terra di passiti, dalla notevole dolcezza, morbidi e di grande corpo.

Sangiovese di Romagna 

Sicuramente il Sangiovese è uno dei vitigni più conosciuti d’Italia, le cui origini vanno ricercate indietro nel tempo, basti pensare che il nome, potrebbe essere legato al culto di Dionisio. 

In Romagna il Sangiovese è sempre stato vinificato in purezza, e si dice che somigli alla sua gente: vivace, schietto, esuberante.

Lo caratterizzano il suo colore rosso rubino, quasi violaceo ai bordi, con un profumo delicato e un sapore armonico. Come la gente di Romagna può sembrare ruvido ad primo assaggio, ma poi si dimostra accogliente e caldo.

Interessante sapere che il Sangiovese di Romagna si contraddistingue anche per le sue sottozone, ovvero le 16 micro-aree vocate alla sua produzione. Tutte sono riunite dal marchio “ Rocche di Romagna”, perchè la rocca identifica il “paesino” a capo della sottozona, ad esempio Bertinoro, Brisighella, Castrocaro, per aiutare il consumatore a riconoscere i vini della denominazione e portare sempre più in alto gli standard qualitativi di produzione. Ovviamente i palati più esperti, potranno riconoscere segni distintivi e differenze di sentori all’assaggio.

Dove fare le degustazioni

La domanda sorge spontanea: dove andare a degustare i grandi vini di Romagna? Sono tantissime le cantine dislocate nel territorio, nei piccoli borghi, sulle colline e ognuna esprime una diversa caratteristica di questi vitigni, ognuna spreme nelle uve il proprio sapere tramandato da generazioni, ognuna caratterizza il vino con l’amore ed il calore della famiglia.

Le cantine dove sono stata io e che vi consiglio sono:

  • Umberto Cesari: l’azienda nasce nel 1964 a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna. I valori di questa cantina sono l’esperienza tramandata negli anni, la sostenibilità per una qualità del prodotto sempre alta, dando priorità al rispetto ambientale, e l’innovazione, andando a utilizzare le più moderne tecnologie. È possibile fare un tour guidato tra i vitigni, la cantina, e godersi un pranzo degustazione, per poter immergersi in questo binomio perfetto tra vino e piatti della tradizione.
  • Ennio Ottaviani: il suo intento era quello di creare una cantina dove vivere il vino come una esperienza sensoriale completa, dove conoscere e raccontare il territorio. Cemento, vetro, legno e ferro sono gli elementi che caratterizzano questa struttura, elementi che riprendono il mood industrial e che li connette alla vigna.
  • Podere la Berta: un agriturismo, cantina e molto altro sulle colline di Brisighella incastonata tra i  calanchi, il bosco dell’Olmatello e le vigne che caratterizzano questa splendida zona. È possibile organizzare una degustazione per assaggiare i vini di loro produzione, in abbinamento ai prodotti del territorio e alla proposte del ristorante.
  • Tenuta Villa Venti: si trova alle pendici delle colline romagnole oltre il Rubicone, tra Roncofreddo, un borgo medievale raccolto e incantato, e Longiano, ed è gestito da una famiglia di tre generazioni. Oltre ad una degustazione potete godervi un soggiorno di pace e riposo in questo angolo di meraviglia.
  • Podere Palazzo: è adagiato sulla collina di Carpineta dalla quale si può ammirare perfino il mare Adriatico. È collocato in uno dei più suggestivi angoli delle colline romagnole, dove i cipressi, i borghi arroccati incontrano le viti. Luogo ideale per godersi una degustazione al tramonto, ma assolutamente luogo da sogno per un matrimonio.
I vini che ho degustato

Impossibile raccontarvi ogni singolo vino ed ogni singola cantina. Minimo comune denominatore è che ogni bottiglia racconta un angolo di questo territorio.

Per vivere questo viaggio, anche in parte, o per identificare i vini da non perdere durante un viaggio in Romagna, lascio di seguito la lista completa delle degustazioni che ho fatto io:

  • Costa di Rose Rubicone Sangiovese rosé IGT 202
  • Liano Rubicone Sangiovese Cabernet Sauvignon IGT 2020
  • Resultum Rubicone Sangiovese IGT 2013
  • Colle del Re Passito Romagna Albana DOCG passito 2014
  • Aspro Spumante Rosato extra-brut Sang ovese
  • Le Armi Romagna Sangiovese In ola Riserva DOC 2019
  • Vitalba, Romagna Albana DOCG secco 2022
  • Classe 33 Romagna Sangiovese Serra DOC 2021
  • Albana metodo classico
  • Olmatello Romagna Sangiovese Superiore Riserva DOC 2019
  • Sinfonia Rubicone Chardonnay IGT frizzante 2021
  • Strati Romagna Pagadebit DOC 2021
  • Rimini Rebola DOC 2022
  • Caciara Romagna Sangiovese Superiore DOC 2021
  • Vigna la Ginestra Rimini Rebola DOC 2022
  • Pian delle Marne Rubicone Famoso IGT 2022
  • ViVi Rimini Rebola DOC 2020
  • Scabi Romagna Sangiovese Superiore DOC 2021
  • Divo Famoso Spumante Extra Dry
  • Alba della Torre Romagna Albana DOCG secco 2020
  • Mammutus Romagna Sangiovese Oriolo DOC 2020
  • Centesimino Ravenna Rosso IGT 2021
  • Zenaide Forli Chardonnay IGT 2020
  • Michelangiolo Romagna Sangiovese Oriolo Riserva DOC 2018
  • Progetto2 Romagna Albana DOCG secco 2019
  • Betulle Romagna Sangiovese Superiore DOC 2020
  • TENUTA S. LUCIA – Albana metodo classico
  • TENUTA AMALIA – Alba Nuova Romagna Albana DOCG secco 2022
  • ZAVALLONI – Amedeo Romagna Albana DOCG secco barricato 2021
  • TENUTA CASALI – Quartosole Romagna Sangiovese Mercato Saraceno Riserva 2019
  • VILLA VENTI – Apeyron Famoso da uve stramature ottenuto con metodo solera
  • PODERE PALAZZO – Terramossa n.04 metodo classico Nature, Sangiovese-Barbera dosaggio “O”
  • La Viola – Frangipane Romagna Albana DOCG secco 2022
  • Galassi Maria – La Sgnora Romagna Albana DOCG secco 2021
  • Celli – | Croppi Romagna Albana DOCG secco 2022
  • Villa Trentola – II Prugnolo Romagna Sangiovese Bertinoro DOC 2019
  • Fattoria Paradiso – Vigna delle Lepri Romagna Sangiovese Superiore Riserva DOC 2017
  • Giovanna Madonia – Ombroso Romagna Sangiovese Bertinoro Riserva DOC 2019
  • Bissoni – Romagna Albana DOCG passito 2020
  • Bolè – Romagna Bianco Spumante DOC
  • Poggio della Dogana – Vindice Sangiovese metodo classico
  • Tenuta Uccellina – Ravenna Rambela IGT 2022
  • Poderi dal Nespoli – Romagna Pagadebit DOC 2022
  • Fattoria Zerbina – Bianco di Ceparano Romagna Albana DOCG secco 2022
  • Tenute Tozzi – Tantalilli Romagna Albana DOCG secco 2019
  • Villa Papiano – I Probi Romagna Sangiovese Modigliana Riserva DOC 2019
  • Drei Donà – Vigna del Pruno Romagna Sangiovese Predappio Riserva DOC 2017
  • Cantina Forlì Predappio – Volo d’Aquila Romagna Sangiovese appassimento DOC 2021
  • Cantina Forlì Predappio – Volo d’Aquila Romagna Albana DOCG passito 2018
Cooking class

La tradizione culinaria romagnola non ha bisogno di  presentazioni, che qui si mangia bene, e molto, lo sanno tutti! Quello che magari non sapete, è che potete portare a casa un pezzo della tradizione, per replicare le ricette e stupire amici e parenti.

La Sabbiona è un agriturismo a pochi chilometri da Faenza, che offre l’ospitalità della migliore tradizione in una antica dimora rurale. Questo agriturismo offre la possibilità di pernottamento, hanno anche una bellissima piscina con vista sui vigneti, la possibilità di scoprire i loro vini, il loro gin alla lavanda, ed il ristorante dove degustare i prodotti tipici del territorio.

La particolarità è che organizza anche corsi di cucina per insegnare i segreti delle tagliatelle e dei cappelletti. Bastano solo farina e uova, poi tanto olio di gomito per tirare la pasta al mattarrello. Sembra facile? Forse quello che ci manca è solo l’esperienza della signora Serena, che come le nonne, tramanda questa arte.

Come sempre la parte migliore di ogni cooking class è mangiare quello che si è preparato, perchè tutto ha un gusto migliore quando è fatto con amore.

Formaggi di fossa

Altro prodotto caratteristico, è il formaggio di fossa. Il primo documento che attesta questo prodotto nella provincia di Rimini risale al 1487. Non è ben chiaro come sia nata la tecnica di infossatura del formaggio, ma la tesi più probabile è che i contadini, per sfuggire a razzie di milizie e di ladri, nascondessero le provviste in queste fosse nate per la conservazione del grano. Anche per i formaggi questa tecnica permetteva di conservare le provviste in attesa del rigido periodo invernale. Si scoprì ben presto che, dopo una stagionatura di alcuni mesi, i formaggi risultavano avere un sapore più forte e deciso. Questa pratica divenne più costruita e organizzata, la stagionatura dei formaggi prolungata. Si è inoltre scoperto che questo processo di affinamento, li rende per natura privi di lattosio.

Se passate da Roncofreddo dovete assolutamente fermarvi alla Fossa dell’Abbondanza. Qui Renato Brancaleoni, con la figlia, porta avanti questa nobile arte. Nella sua fossa riesce a impilare 4555 formaggi, uno sopra l’altro. Le forme dall’aspetto classico, nascondono dentro di loro i sapori più diversi, mischiati a erbe, avvolti nelle foglie di vite o nella cera d’api.

Una esplosione di sapori, ed io che amo i formaggi, mi sarei soffermata ad assaggiarli tutti. Se volete fare impazzire le vostre papille gustative di gioia, dovete assolutamente cimentarvi in una degustazione di formaggio e vini del territorio.

Dove mangiare

Dove il connubio di cibo e piatti della tradizione diventa magico? Ovviamente nelle osterie tipiche.

  • Ca’ de Be: letteralmente significa casa del vino. Si trova a Bertinoro e sin dalla sua nascita, sul finire degli anni sessanta, è diventata un simbolo. Non solo perché qui si possono degustare i migliori vini di Romagna, ma per lo stupendo balcone che regala un abbraccio alle colline e uno sguardo verso il mare. Oggi è una osteria, che si rifornisce solo da produttori locali, seguendo la stagionalità per creare i piatti della tradizione, rispettando le rigorose ricette. Il risultato è da leccarsi i baffi!
  • Ca’ del Ven’:  è l’enoteca nel cuore di Ravenna, che dal 1975 è un punto di ritrovo per tutti, grazie al suo fascino senza tempo e agli arredi originali ottocenteschi. Che qui il vino è una cosa seria, lo si intuisce dando un occhio agli scaffali, dove sono esposte le più prestigiose bottiglie di vino romagnole e decine di libri dedicati alla storia e alle tradizioni locali. Non vi stupirà sapere che la padrona di casa è stata la prima sommelier donna in Italia, e ancora oggi ama scoprire nuovi vini e dare spazio ai giovani imprenditori. “La tradizione nel futuro” è la loro missione, che non si trova solo nel vino, ma anche negli squisiti piatti.

Torre di Oriolo

Non mancano sicuramente i luoghi di interesse storico. La Romagna conserva piccoli gioielli di arte e di storia tra i suoi borghi.

Come la torre di Oriolo, che risale al 1476, un raro esempio di torre a pianta esagonale. Durante la seconda Guerra Mondiale, nell’autunno del 1944, la torre servì da rifugio per un’ottantina di civili fuggiti da Faenza per timore dei frequenti bombardamenti, ma fu anche sede di un presidio tedesco che utilizzava la torre come punto d’avvistamento. Questo rese l’antica fortificazione bersaglio di numerosi lanci di granate, riuscì però a resistere grazie al forte spessore dei muri perimetrali.

Da qui passa anche il Cammino di Dante, un percorso di circa 380km che collega Ravenna a Firenze, snodandosi tra pianure, colline e Appennini, che raccoglie e unisce i luoghi raccontati e attraversati dal Poeta.

Bertinoro

Dimostrazione che la Romagna è un intreccio di cultura, passione e buon cibo è Bertinoro. Infatti è qui che si trova l’enoteca Ca De Bè, in questo piccolo borgo medievale con case antiche, mura di cinta e torri. Ed è per la sua posizione strategica, con una vista che si apre tutto intorno che viene definito il “Balcone della Romagna” . Simbolo della città è l’imponente Rocca del X secolo dove abitò anche Federico Barbarossa, molto ben conservata soprattutto negli interni.

Ravenna

Il gioiello artistico e culturale della Romagna, è sicuramente Ravenna. Ravenna stupisce per quanta magnificenza si cela dietro a questi monumenti di bell’aspetto, ma molto semplici visti dal di fuori, patrimoni artistici unici al mondo.

Un concentrato di bellezze architettoniche testimonianza delle influenze e delle varie dominazioni che si sono susseguite. Ravenna è stata la capitale di tre imperi: dell’Impero Romano d’Occidente, dell’Impero di Teodorico e dell’Impero Bizantino in Europa.

Questa città ospita il più grande patrimonio di mosaici al mondo, con ben otto siti che sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO.

Durante il mio soggiorno, non ho potuto visitarli tutti, ma è stato sicuramente un assaggio della magnificenza di questa città, che mi ha permesso di averne una prima conoscenza e sicuramente mi ha fatto venire voglia di tornare e conoscerla meglio.

Ravenna – Mausoleo di Galla Placidia

Il mausoleo di Galla Placidia è un vero e proprio scrigno di meraviglia, che racchiude i mosaici più antichi di Ravenna. Galla Placidia era la sorella dell’imperatore Onorio, che nel 402 trasferì la capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna, e che dedicò alla sorella questo mausoleo.

Il tema dei mosaici, così finemente dettagliati, è la vittoria sulla morte, come suggerisce la struttura cruciforme. Entrati non si percepisce immediatamente la maestosità del luogo, ma appena gli occhi si abituano alla penombra, si accende di un firmamento blue, disseminato di astri in una notte stellare spettacolare.

Ravenna – Basilica di San Vitale

La Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti, non solo della città, ma dell’arte paleocristiana e bizantina in Italia e nel mondo.

Fu consacrata nel 548, presenta una pianta ottagonale e venne costruita durante il regno di Giustiniano, per testimoniare la grandezza del suo impero. All’interno si rimane semplicemente senza fiato, lo sguardo andrà subito verso l’alto, per ammirare gli splendidi mosaici che ricoprano la cupola. Tra i soggetti raffigurati spiccano l’imperatore Giustiniano, sua moglie Teodora e il Cristo Pantocratore. Mentre il pavimento è impreziosito da un tortuoso labirinto, simbolo del peccato e del percorso dell’anima verso la purificazione.

Ravenna – Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, si trova nel centro della città e conserva il più grande ciclo musico conosciuto fino a oggi.

Gli sfavillanti mosaici che decorano la navata centrale sono divisi in tre fasce. La fascia più alta, rappresenta le scene della vita di Cristo, la fascia mediana rappresenta Santi e Profeti e in quella inferire è raffigurato il Palazzo di Teodorico.

Questa Basilica fu eretta per volere del re goto Teodorico, come luogo di culto ariano tra il 493 e il 526, e fu poi riconsacrata al culto cattolico nell’epoca di Giustiano, dopo la conquista della città da parte dell’impero bizantino, si notano infatti alcuni punti del mosaico modificati per renderli più adatti al nuovo culto.

Ravenna – la tomba di Dante

Tutti sanno che il poeta Dante Alighieri non è sepolto a Firenze, ma a Ravenna. Dopo essere stato esiliato dalla sua città natale, trascorse qui gli ultimi anni della sua vita, fino alla sua morte nel 1321. Oggi le spoglie del poeta sono ospitate in un piccolo tempio neoclassico, presso la Basilica di San Francesco.

I francescani trafugarono e conservarono le ossa di Dante per molti secoli, opponendosi ai vari tentavi della città di Firenze di riportare le spoglie del poeta nella sua città natale. Furono gli stessi che ne salvarono i resti durante la seconda Guerra Mondiale. Oggi il poeta riposa nel piccolo tempio, illuminato da un lume perpetuo il cui olio viene ogni anno portato in dono dalla città di Firenze.

Dove Dormire

Villa Abbondanzi Resort, è sicuramente il luogo ideale dove soggiornare, una oasi di pace ad un passo da Ravenna, Ferrara e Bologna. È quindi un luogo strategico per visitare questo territorio, inoltre permette di vivere una esperienza di relax nella riservatezza del parco. Pensate che vi è anche una piccola laguna che ospita dei bellissimi fenicotteri e le cicogne vengono a nidificare qui. Le camere sono in stile vintage, accoglienti e silenziose, inoltre il Resort dispone di una Wellness SPA e di due ristoranti.

Non immaginavo che la Romagna fosse così ricca di arte, di tradizione, di meraviglie. Ed è sicuramente un territorio che merita di essere scoperto.

 

 

In collaborazione con Consorzio Vini di Romagna

Tutte le foto sono state realizzate con fotocamera Sony α7IV

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Pubblicato da

TheRuberry

Nata a Firenze e totalmente innamorata della sua città e della sua terra, la Toscana. Laura è una ragazza con tantissimi, forse troppi, interessi, primo tra tutti la fotografia. Le piace viaggiare, scoprire nuovi posti e vivere avventure. Vive il viaggio come una terapia, una terapia per cambiare luogo, cambiare idea, cambiare sguardo, per trovare e ritrovare l’armonia. Viaggiare le fa bene, le permette di conoscere luoghi, persone, imparare lingue, vivere avventure nuove. La fotografia è la sua forma di comunicazione preferita, che le ha dato la soddisfazione di collaborare con grandi marchi: Canon e Samsung nel 2016, Sony e OnePlus nel 2017. Ogni giorno il mondo di Instagram le regala emozioni, grazie a cui è stata menzionata in più articoli come una delle instagramer da seguire. Motivo per cui in molti la conoscono come Ruberry, il suo nick name sui social che ormai è diventato un secondo nome.